Messaggio dei vescovi italiani per la Giornata dell'Università Cattolica
“La visione cristiana della realtà, lungi dal ridurre l’ambito della ricerca universitaria
nel perimetro angusto della ragione calcolante, ne dilata le prospettive e lancia
alla capacità creativa dell’ingegno umano la sfida del significato totale degli esiti
di tale ricerca”. E’ quanto si legge nel Messaggio della Cei per l’86.ma Giornata
dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in programma il 18 aprile sul tema: “Carità
e verità nell’impegno di ricerca e formazione dell’università”. “Il progresso delle
scienze, mentre individua in maniera sempre più approfondita le leggi che regolano
l’universo e si arricchisce di mirabili scoperte – scrivono i vescovi nel documento
ripreso dall'agenzia Sir - si trova pericolosamente esposto – nella sua rivendicazione
di autonomia – a un’insignificanza che estenua ogni creatività e precipita nel nichilismo:
quanto più l’universo ci risulta comprensibile, tanto più ci appare senza scopo”.
Di qui la “drammatica tentazione di abbandonare il campo”, a cui occorre reagire,
come osserva il Papa nella 'Caritas in veritate', con quella “creatività” in cui è
centrale l’idea di “una formazione integrale”, per “contrastare la tendenza, così
evidente nella società contemporanea, verso la frammentazione del sapere” ed il conseguente
“relativismo”. “Le rapide e profonde trasformazioni del nostro tempo non rendono obsoleto
il progetto di padre Agostino Gemelli”, affermano i vescovi nel Messaggio della Cei
per la prossima Giornata per l’Università Cattolica: “al contrario, ne confermano
l’attualità, nel segno di quella creatività, che fin dall’inizio lo caratterizzò e
rese possibile realizzare, con l’apporto fattivo delle comunità ecclesiali d’Italia,
ciò che sembrava impossibile”. Tra i “tratti caratteristici”, anzi “essenziali” dell’ateneo
fondato da padre Gemelli, i vescovi citano il “radicamento ecclesiale”, che “va riaffermato
e rinnovato, come espressione concreta della capacità della parola della fede di aprire
orizzonti di intelligenza di vita a servizio del popolo cristiano”. Tutto ciò esige,
“accanto all’applicazione costante allo studio e alla ricerca, la coltivazione diuturna
delle virtù morali di limpidezza, autenticità, umiltà e, soprattutto, del primo dono
che da questa Giornata si attende, cioè la preghiera”. “Lo sviluppo ha bisogno di
cristiani con le braccia alzate verso Dio”, scrive Benedetto XVI nella sua terza enciclica:
di qui l’invito della Chiesa italiana alle diocesi, “affinché valorizzino la Giornata,
occasione preziosa per sensibilizzare le loro comunità quanto al ruolo e alle concrete
necessità di un’istituzione accademica di irrinunciabile valore”. (R.P.)