Nasce l'Associazione Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi: intervista con la figlia
dei due Beati
Nasce in questi giorni l’Associazione Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi: a promuoverla
è Enrichetta, la figlia 96enne della coppia beatificata da Giovanni Paolo II
nel 2001. Sergio Centofanti l’ha intervistata chiedendole di parlarci dei genitori
e della nascente Associazione:
R. – E' veramente
un modello di famiglia cristiana, nel senso che la coppia come tale è stata particolarmente
investita dallo Spirito Santo, in maniera da diventare una carne sola, per cui nessuno
dei due voleva tenersi qualcosa per sé, ma reciprocamente si donavano l’uno all’altro.
Da questo è nata l’armonia più piena e adesso l’Associazione sarà un piccolo granello
che vuol portare il messaggio che può esistere la famiglia felice, felice tra virgolette,
se imita il loro modo di credere, perché la vita viene determinata proprio da quello
che si crede. E credere in Dio, in quello che la mamma diceva “guardare dal tetto
in su”, il credere nella bontà infinita di Dio e aderire alla sua volontà, che sono
stati i caposaldi della loro vita, conduce a una vita "felice". D.
– Che consiglio darebbe alle famiglie di oggi, alle coppie di oggi? R.
– Anzitutto, di sapere che cos’è il matrimonio, nella sua essenza e nella sua bellezza.
D. – Se dovesse dire il segreto del matrimonio, guardando anche
ai suoi genitori, qual è questo segreto? R. – E’ attingere alla
grazia del Sacramento. Il loro mezzo di santificazione è stata la grazia santificatrice
del matrimonio. D. – Lei incontra molti giovani, come vede
i giovani di oggi? R. – Che sarebbero pronti, per poco che fossero
affascinati come potrebbero essere se incontrassero veramente persone affascinanti.
Si lascerebbero affascinare dalla bellezza del cristianesimo. C’è sete di un’evangelizzazione
che si avvicini ai giovani in un modo sacrale, ma giovanile. D.
– Lei è nata, nonostante un ginecologo abbia consigliato a sua madre di abortire,
perché in pericolo di vita... R. – La mamma ha rischiato la
vita. C’era la percentuale del 90 per cento che potesse morire, come disse in modo
abbastanza crudo il ginecologo a mio padre: “Avvocato, sappia che se lei insiste nella
sua idea, potrà rimanere mille volte, come percentuale, vedovo, con tre bambini piccoli”.
Questa era la prospettiva. Eppure, guardando al Crocifisso, hanno detto: “No, non
interrompiamo la gravidanza”. Perché? Perché hanno vissuto il Vangelo fino in fondo.
E adesso il Vangelo è calpestato e basta. D. – Un ricordo che
le è particolarmente caro dei suoi genitori... R. – Sono tanti
i ricordi e mi è troppo difficile sceglierne uno ... non le so rispondere! Ma basta
un abbraccio della mamma, perché già sia quello un ricordo meraviglioso!