Il Papa al Regina Caeli: i cristiani siano messaggeri coraggiosi della carità di Cristo
e della sua vittoria sul male anche tra le difficoltà
I cristiani siano messaggeri della carità di Cristo e della sua vittoria sul male
e sulla morte: è quanto ha detto il Papa oggi a Castel Gandolfo, durante il Regina
Caeli del Lunedì dell’Angelo. Benedetto XVI ha invitato i fedeli a testimoniare senza
paure l’amore di Dio nel mondo. Il servizio di Sergio Centofanti.
Il Papa spiega
il significato del Lunedì dell’Angelo con le apparizioni angeliche, come raccontano
i Vangeli, accanto al sepolcro vuoto per annunciare la Risurrezione di Gesù. Ma l’Angelo
della risurrezione – sottolinea - richiama anche un altro significato: “Bisogna
ricordare, infatti, che il termine ‘angelo’ oltre a definire gli Angeli, creature
spirituali dotate di intelligenza e volontà, servitori e messaggeri di Dio, è anche
uno dei titoli più antichi attribuiti a Gesù stesso. Leggiamo ad esempio in Tertulliano:
‘Egli - cioè Cristo - è stato anche chiamato «angelo del consiglio», cioè annunziatore,
che è un termine che denota un ufficio, non la natura. In effetti, egli doveva annunziare
al mondo il grande disegno del Padre per la restaurazione dell’uomo’ (De carne Christi,
14)”. Gesù, dunque, viene chiamato anche l’Angelo di Dio
Padre: è il Messaggero per eccellenza del suo amore: “Ciò significa
che, come Gesù è stato annunciatore dell’amore di Dio Padre, anche noi lo dobbiamo
essere della carità di Cristo: siamo messaggeri della sua risurrezione, della sua
vittoria sul male e sulla morte, portatori del suo amore divino. Certo, rimaniamo
per natura uomini e donne, ma riceviamo la missione di ‘angeli’, messaggeri di Cristo:
viene data a tutti nel Battesimo e nella Cresima. In modo speciale, attraverso il
Sacramento dell’Ordine, la ricevono i sacerdoti, ministri di Cristo; mi piace sottolinearlo
in quest’Anno Sacerdotale”. Benedetto XVI invita i fedeli
a non avere paura di testimoniare Gesù Risorto nel mondo anche in mezzo alle difficoltà.
“Grazie alla fede e alla fiducia in Lui, la luce della Pasqua colma i nostri cuori
e dissipa le ombre di ogni tristezza”. Quindi, il Papa eleva la sua preghiera alla
Regina del Cielo: “Ci aiuti Lei ad accogliere pienamente
la grazia del mistero pasquale e a diventare messaggeri coraggiosi e gioiosi della
Risurrezione di Cristo”. Infine, a braccio, un saluto ai tanti fedeli
che lo hanno accolto con grande affetto e che lo hanno seguito anche da Piazza San
Pietro: "A tutti e ciascuno auguro di trascorrere serenamente
questo Lunedì dell'Angelo ... forse viene un po' di sole dopo ... (applausi) ... ma
in ogni caso risuona con forza l'annuncio gioioso della Pasqua: Cristo è risorto!
Alleluia! Buona Pasqua!" (Applausi)
E
sul significato teologico del Lunedì dell'Angelo Isabella Piro ha intervistato
don Mauro Gagliardi, docente di Teologia presso l’Ateneo Pontificio Regina
Apostolorum di Roma. Ascoltiamo:
R. – Questo
giorno del Lunedì dell’Angelo rappresenta la grandezza del Mistero Pasquale, un mistero
tanto grande che non si può esaurire in un giorno solo, così come il mistero del Natale,
che ha nella Festa di Santo Stefano una prosecuzione naturale. Ricordiamo poi che
in entrambi i casi si tratta del primo giorno delle relative Ottave e quindi il Lunedì
dell’Angelo è il primo giorno dell’Ottava di Pasqua: per otto giorni è come se fosse
sempre lo stesso giorno, come se fosse sempre Pasqua, proprio perché queste solennità
sono di tale importanza che non si riesce ad esaurirne la ricchezza della preghiera
e nella riflessione in un giorno solo. D. – Come vivere questa
festa nel modo migliore, dal punto di vista spirituale? R. –
Sebbene non sia oggi una festa di precetto, sarebbe molto bello ed opportuno partecipare
alla Santa Messa. Ci sono anche altre possibilità: la meditazione sui brani evangelici
che narrano le manifestazioni di Cristo Risorto, e, sul versante della carità, portiamo
in questo giorno la luce di Cristo Risorto a qualcuno che vive nell’ora oscura della
sofferenza: possiamo visitare un ammalato o una persona sola per santificare e vivere
bene questo giorno nella luce di Cristo. D. – Ricordiamo che
fino alla Pentecoste l’Angelus sarà sostituito dal Regina Caeli. Può spiegarci questa
differenza? R. – L’Angelus è una preghiera che rievoca soprattutto
il Mistero dell’Incarnazione di Cristo. È chiaro che con la grande solennità della
Pasqua si inaugura il tempo di Pasqua ed è ovvio che la Chiesa si concentra soprattutto
sul Mistero della Resurrezione. Proprio per questa ragione la Chiesa, già da alcuni
secoli, ha deciso di recitare in questo tempo questa antifona mariana del Regina Caeli,
più adatta al Mistero della Resurrezione. Il contenuto del testo è, infatti, un contenuto
di gioia: “Regina del Cielo rallegrati, gioisci, perché Cristo è Risorto come aveva
detto". D. – Inizia ora il tempo che ci porterà alla Pentecoste.
Come prepararci all’incontro con lo Spirito Santo? R. – Lo Spirito
Santo – dice Gesù nel Vangelo – è come il vento: soffia certamente, ma non sappiamo
da dove viene e dove va. La sua azione non consiste nel mostrare se stesso, ma nel
portarci a Cristo e, attraverso Cristo, al Padre. Per prepararci degnamente alla grande
solennità della Pentecoste non dobbiamo far altro che pregare, per mantenerci nella
grazia di Cristo Risorto ed orientare sempre più anche la nostra vita etica e il nostro
comportamento secondo i dettami del Vangelo. Questo è il capolavoro dello Spirito
Santo nella vita del cristiano.