In Pakistan, la Pasqua si celebra anche nel ricordo commosso di due cristiani recentemente
bruciati vivi perché si erano rifiutati di convertirsi all’islam. Al contempo, la
comunità cristiana testimonia una fede sempre più forte, nonostante attacchi e violenze.
Anche in questo periodo buio, la Luce del Risorto è fonte di rinnovamento, come ribadisce
il vescovo di Faisalabad, mons. Joseph Coutts, intervistato da Amedeo Lomonaco:
R. - Noi
viviamo sempre nella fede e nella speranza, specialmente durante questo tempo. La
gente viene sempre e non ha paura, perché ha una fede semplice, ma molto forte. Dicono
che è sempre meglio morire in chiesa che in casa. Io non credo che questi attacchi
vengano dalla gente musulmana. Questi atti sono stati compiuti da estremisti.
D.
– Eccellenza, con quale immagine si può rappresentare la Pasqua in Pakistan?
R.
– La Via Crucis rappresenta pienamente la nostra vita qui in Pakistan. Da alcuni anni
la nostra vita è diventata veramente la Via della Croce: noi siamo in cammino con
Cristo, con tutta la nostra sofferenza, ma non siamo senza speranza. Siamo una piccola
chiesa, storicamente abbastanza giovane, ma non siamo una chiesa silente, una chiesa
nascosta.
D. – Una Via della Croce, una strada aperta
al cambiamento e rivolta a tutti i pachistani e non solo ai cristiani…
R.
– Sì, anche perché per il Pakistan e per la nostra storia questo è veramente un tempo
di crisi, per quello che succede in Afghanistan, ma anche per quello che avviene all’interno
del Pakistan, colpito dall’estremismo dei talebani. E’ certamente un momento difficile
per tutto il Pakistan!
D. – Il Pakistan vive dunque un tempo difficile.
Di quali frutti ha bisogno il Paese per rifiorire, per passare dalle violenze ad un
incontro fraterno? Un passaggio, questo, che possa far cambiare finalmente il Pakistan…
R.
– Come cristiani noi vogliamo dare la testimonianza che per noi Dio è Dio di amore.
La fede è fondata su questo. Dio è pace, riconciliazione e come cristiani noi abbiamo
sempre promosso tante iniziative anche con i musulmani. Vogliamo dare sempre la testimonianza
di ciò in cui crediamo.