Solidarietà al Papa, bersaglio di una campagna diffamatoria per delegittimare tutta
la Chiesa
La Chiesa si stringe attorno a Benedetto XVI in un momento difficile. Continuano così
a giungere da tutto il mondo attestati di solidarietà al Papa per gli attacchi che
sta subendo in questi giorni sulla questione degli abusi. Il servizio di Sergio
Centofanti:
Solidarietà
al Papa esprime l'arcivescovo di Lima, il cardinale Juan Luis Cipriani: il Vicario
di Cristo – afferma il porporato citato da Zenit – è sottoposto ad “una inusitata
mancanza di rispetto per la verità e un'incredibile ostentazione di cinismo; si vede,
dietro a ciò, un attacco alla Chiesa per danneggiarla. Noi suoi figli non possiamo
restare in silenzio. La preghiera è l'arma principale che lo Spirito Santo ci mette
a disposizione”.
L’arcivescovo di Parigi, il cardinale
André Vingt-Trois, sottolinea che nessuno mette in dubbio l’orrore di quanto compiuto
da alcuni sacerdoti ma è assurdo attribuire la pedofilia al celibato in quanto si
tratta di “una piaga sociale che colpisce principalmente le relazioni familiari”.
Inoltre – spiega – “tirare fuori fatti vecchi e conosciuti da molto tempo come nuove
rivelazioni dà molto da pensare sull’onestà intellettuale degli informatori ed è sufficiente
a rivelare il loro vero scopo: mettere in dubbio la legittimità morale della Chiesa”.
Si tratta – afferma l’arcivescovo di Parigi – di una “offensiva che mira a destabilizzare
il Papa e, attraverso di lui, la Chiesa”.
I vescovi
canadesi esprimono “ammirazione e gratitudine” per l’azione forte e decisa intrapresa
dal Papa per combattere l’odioso crimine degli abusi, ricordando che si tratta di
una piaga che riguarda l’intera società, mentre l’attenzione dei media è stranamente
concentrata solo sulla Chiesa cattolica.
La Conferenza
episcopale del Paraguay ha inviato a Benedetto XVI una lettera di “sostegno, comunione
e solidarietà per gli attacchi che appaiono sulla stampa internazionale”.
Nella
Repubblica Dominicana, l'arcivescovo di Santo Domingo, il cardinale Nicolás de Jesús
López Rodríguez, ricorda i criteri di fermezza, trasparenza e severità con cui Benedetto
XVI ha trattato e tratta i casi di abusi sui minori. Alcuni mezzi di comunicazione
– afferma il porporato - cercano di “forzare le interpretazioni … Ciò non è affatto
nuovo e nessuno ignora che si tratti di una macchinazione” di alcune lobby “che non
perdonano al Papa o alla Chiesa la ferma posizione in difesa della vita”.
L'arcivescovo
di Valencia, Carlos Osoro, ha affermato che “nulla, neanche le opinioni degli uomini,
per quanto possano essere organizzate e orchestrate, distruggerà il ministero sacerdotale
che lo stesso Gesù Cristo ha delineato con tanto amore”.
A
Roma, il cardinale Antonio Cañizares, prefetto della Congregazione per il Culto Divino
e la Disciplina dei Sacramenti, ha espresso la sua vicinanza al Papa: “con tutta la
Chiesa, e in modo particolare nel momento attuale – ha detto - siamo con Pietro, con
il grande dono che Dio ci ha dato nel suo Successore, il nostro amatissimo Papa Benedetto
XVI”.
E’ in corso una vera e propria “campagna diffamatoria”
contro la Chiesa e il Papa, basata sulla pochezza delle insinuazioni – afferma il
presidente dell’Episcopato brasiliano, l’arcivescovo di Mariana, Geraldo Lyrio Rocha
che cita San Paolo: "Siamo … tribolati da ogni parte, ma non schiacciati; siamo sconvolti,
ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi" (2 Corinzi,
4, 8-9).