Obama: aumentare la pressione sull'Iran per la questione nucleare
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, intende "incrementare la pressione"
sull'Iran per il suo programma nucleare e ritiene che Teheran stia diventando sempre
più isolata. Lo riferisce la Cbs che oggi trasmetterà un'intervista con il presidente
Usa. Intanto, il capo negoziatore iraniano, Saeed Jalili, in visita a Pechino ha detto
che le sanzioni internazionali non impediranno all'Iran di procedere nelle proprie
attività nucleari. Il servizio di Fausta Speranza:
"Gli
iraniani sono abituati alle sanzioni. Noi le consideriamo un’opportunità: con queste
parole il capo negoziatore sul nucleare, Jalili, taglia corto sulla possibilità di
negoziare parlando di sanzioni e aggiunge che sull’inefficacia di tale misure anche
la Cina è d’accordo. Jalili ha parlato in conferenza stampa a Pechino, dopo aver incontrato
il consigliere di Stato cinese, Dai Bingguo, e il ministro degli Esteri cinese, Yang.
Sappiamo che Yang ha ribadito che “tutti devono fare uno sforzo diplomatico e mostrare
maggiore flessibilità per creare le condizioni per una soluzione basata sul dialogo
e le negoziazioni”. Se poi Pechino sosterrebbe o meno eventuali sanzioni internazionali
è tutto da vedere. Nelle ultime ore, si è registrato l’avvicinamento tra Pechino e
Washington e lo stesso Yang ha confermato la presenza del presidente cinese, Hu Jintao,
a Washington per discutere di nucleare nell'ambito della Conferenza internazionale
voluta da Obama per il 12 e 13 aprile, con la partecipazione di 40 Paesi.
Disperso
un giornalista giapponese in Afghanistan: si teme il rapimento Un giornalista
free lance giapponese di 40 anni è dato per disperso in Afghanistan: si teme
possa essere stato rapito in una zona controllata dai talebani, quella di Kunduz,
nella parte settentrionale del Paese. Intanto, non cessa la polemica innescata dalle
dichiarazioni del presidente Karzai, che ieri ha accusato responsabili di organismi
internazionali di aver prodotto gravi interferenze nelle elezioni del 20 agosto 2009
per poter "installare a Kabul un governo fantoccio", ha detto il presidente afghano.
Raid
israeliani nella striscia di Gaza contro le postazioni di Hamas Almeno sette
attacchi dell’esercito israeliano sono stati sferrati ieri sera nella striscia di
Gaza. Diversi raid aerei israeliani hanno colpito un’area a ovest di Khan Yunis, nella
parte meridionale del territorio palestinese controllato da Hamas. Distrutta una fonderia
di metalli nel campo profughi di Nusseirat. Tre bambini sono rimasti feriti in maniera
lieve a causa di detriti dispersi dal lancio di un missile che ha colpito una piccola
fabbrica.I raid sono stati compiuti dopo l’uccisione di due soldati israeliani,
avvenuta nei giorni scorsi in scontri, e come risposta ai nuovi lanci di razzi Qassam
partiti dalla Striscia. Inoltre, erano stati preannunciati dall'esercito israeliano
che aveva lanciato volantini per le strade di Gaza, dopo i lanci ripetuti di razzi
dalla Striscia verso il sud di Israele.
Iraq: uccisi e catturati alcuni
leader di al Qaeda da truppe statunitensi e irachene In Iraq, tre leader di
al Qaeda sono stati uccisi e altri tre catturati grazie ad un’azione congiunta di
truppe statunitensi ed irachene nel nord dell’Iraq. L’operazione è stata compiuta
tra il 18 e il 24 marzo scorso a Mossul, per contrastare le estorsioni ai danni di
compagnie petrolifere e piccole imprese, in cui erano coinvolti gli affiliati di al
Qaida. Secondo quanto riferito dall'esercito statunitense, si tratta di manovre che
col tempo mirano a indebolire l’abilità di al Qaeda di operare e ristrutturarsi. Tra
gli uccisi figurano Khalid Muhammad Hasan Shallub al-Juburi, emiro di al Qaeda nel
nord Iraq, Abu Ahmad al-Afri, emiro per la sicurezza economica, e Bashar Khalaf Husyan
Ali al-Jaburi, presunto "governatore" del network del terrore a Mossul.
Pakistan Il
governo del Pakistan ha inviato oggi ufficialmente a Camera e Senato di Islamabad
un progetto di riforma della Costituzione nazionale che si propone di sottrarre potere
al presidente della Repubblica, rafforzando nel contempo il ruolo del primo ministro
e del parlamento. Conosciuto con il nome di "18th Amendment Bill", il progetto è stato
messo a punto da un comitato di 26 membri interpartitico, presieduto da Mian Raza
Rabbani, e dovrà essere trasformato in legge con una maggioranza dei due terzi che,
secondo gli esperti, sarà facilmente ottenuta. Una volta in vigore, il nuovo provvedimento
ridurrà in modo drastico i poteri del presidente, Asif Ali Zardari, che sono frutto
di una riforma costituzionale avvenuta durante la dittatura del generale, Pervez Musharraf,
fra cui quelli di esonerare il premier e sciogliere le Camere. Intanto, l'operazione
condotta dalle forze di sicurezza del Pakistan nelle zone tribali a nordovest del
Paese continua con un bilancio di numerosi militanti fondamentalisti uccisi e di loro
basi distrutte.
Ancora alta la tensione nello Stato indiano del Kashmir A
conferma della ripresa di una pericolosa tensione nello Stato indiano del Kashmir,
la guerriglia separatista ha fatto saltare un tratto della linea ferroviaria inaugurata
un anno fa che attraversa il distretto di Pulwama. Negli ultimi due giorni, l'esercito
di New Delhi ha avviato un'operazione di sicurezza per le infiltrazioni di militanti
del movimento Lashkar-e-Taiba dal Pakistan. Dopo il golpe militare,
calma apparente nella capitale della Guinea Bissau All'indomani del tentato
golpe, nella capitale della Guinea Bissau c'è una situazione di calma apparente. Quello
che era il vicecapo di stato maggiore militare della Guinea Bissau, il generale Antonio
Indjai, è stato "incaricato di gestire la situazione" del Paese, dopo che il primo
ministro Carlos Gomes Jr e il capo delle forze armate, Zamora Induta, sono stati arrestati
da un gruppo di militari ribelli. Il servizio di Carla Ferraro:
Dopo che
per alcune ore le strade di Bissau si erano riempite di militari, sembra essere diminuito
il loro numero, riferisce l’agenzia portoghese Lusa. Mentre Gomes jr è agli arresti
domiciliari, restano in stato di arresto Induta e un certo numero di alti ufficiali.
Il primo ministro incontrerà oggi il presidente, Malam Bacai Sanha, per fare il punto
della situazione. Il generale Antonio Indjai ha minacciato due volte di far uccidere
il premier se le proteste non fossero cessate. Il ministro degli esteri francese,
Bernard Kouchner, ha denunciato il "colpo di Stato", esprimendo "preoccupazione",
come ha fatto anche l'ex potenza coloniale, il Portogallo. Il segretario generale
dell'Onu, Ban Ki-moon, si è appellato ai dirigenti della Guinea Bissau affinché riescano
a ''risolvere le controversie in maniera pacifica'' e a ''mantenere l'ordine costituzionale''.
Il Paese africano ha conosciuto diversi periodi d’instabilità dal 1974, anno della
sua indipendenza dal Portogallo, una situazione che ha permesso ai trafficanti di
droga di trasformare la Guinea Bissau in un luogo di transito della cocaina proveniente
dal Sudamerica e diretta in Europa. Dagli inizi degli anni Novanta, nessun presidente
è riuscito a completare il suo mandato quinquennale.(Panoramica internazionale
a cura di Fausta Speranza e di Carla Ferraro) Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 92 E'
possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del
Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
sito www.radiovaticana.org/italiano.