Migliaia di pellegrini per la Via Crucis a Gerusalemme
Non è scontata la Via Crucis a Gerusalemme dove stamattina sulle strette vie della
Città Vecchia si sono intersecati diversi gruppi: molti i blocchi della polizia a
regolare il grande flusso di cristiani in preghiera. Fedeli che talora con qualche
difficoltà, si sono mescolati agli abitanti musulmani, che a frotte si recavano a
pregare in moschea. A mezzogiorno la Via Dolorosa era satura di fedeli: giunti dall’Asia,
dalle Americhe e soprattutto dall’Europa dell’Est, tantissimi ortodossi che imbracciando
grandi croci hanno ripercorso anche loro il cammino del Signore. Il patriarca di Gerusalemme
dei Latini, mons. Fouad Twal, ha compiuto la Via Crucis dopo aver presieduto la celebrazione
della Passione, sul Calvario. I fedeli della parrocchia latina di San Salvatore, insieme
a religiosi locali e tanti pellegrini, si sono uniti alla processione dei francescani
presieduta dal custode di Terra Santa, che ha sostato nelle varie stazioni. Questo
fiume di gente della più varia provenienza, raccolto in preghiera - malgrado il chiasso
circostante - ha risalito lentamente, di tappa in tappa, la Via Dolorosa fino al Santo
Sepolcro. La Via Crucis si conclude con le stazioni sul Calvario e poi davanti alla
tomba vuota, dove si prega per le intenzioni del Santo Padre. Intensa l’agenda di
questo Triduo pasquale a Gerusalemme: ieri pomeriggio, come ogni anno, si è svolto
il tradizionale pellegrinaggio dei francescani al Cenacolo, insieme a fedeli di diverse
nazionalità. Nell’ambiente identificato con la sala al piano superiore di cui parlano
i Vangeli di Marco e di Luca, sono stati letti i brani evangelici che narrano l’Ultima
Cena, la lavanda dei piedi e l’addio del Signore, tutti episodi avvenuti proprio qui.
La lavanda dei piedi con i bambini della parrocchia latina, e i canti, sono gesti
importanti se si considera che in questo luogo non è possibile officiare alcuna funzione
e che i francescani - che ne erano custodi sin dal 1333 - possono recarsi al Cenacolo
soltanto due volte l’anno: per il Vespro solenne la sera di Pentecoste e il Giovedì
Santo. Ieri sera infine, al Getsemani si è svolto un altro suggestivo momento di preghiera,
animato ancora dai francescani e presieduto dal Custode di Terra Santa. Con loro pellegrini
e fedeli locali hanno commemorato l’agonia del Signore presso la Roccia dove Egli
sudò sangue, e accanto agli olivi millenari che ne videro la Sua ultima angoscia prima
del tradimento. La preghiera si è conclusa con la bellissima fiaccolata che parte
dal Getsemani, e illuminando la Valle del Cedron, un fiume luminoso, giunge fino al
santuario San Pietro in Gallicantu. Moltissimi i giovani e i pellegrini che hanno
sostato in preghiera nella notte nel luogo dell’agonia, e al Gallicantu, dove una
tradizione colloca il rinnegamento di Pietro e individua il palazzo di Caifa, la prigione
di Gesù. (Da Gerusalemme, Sara Fornari)