I vescovi venezuelani: cresce lo spirito antireligioso promosso da correnti marxiste
In occasione della Settimana Santa il Comitato permanente della Conferenza episcopale
del Venezuela ha rinnovato il suo invito a tutti i cattolici ad “approfittare al massimo
di questo tempo di grazia per rinforzare la fede, prendendo parte ai riti religiosi
ma anche compiendo opere di misericordia e giustizia”. “Vogliamo fare nostre, prosegue
il comunicato, le preoccupazioni dell’arcivescovo di Caracas, cardinale Jorge Urosa,
espresse nella sua lettera per la Settimana Santa, di fronte alle minacce che assediano
la nostra fede e la religione cattolica a causa del crescente secolarismo, i fenomeni
della superstizione, della ‘new age’ e del ‘santerismo’ (riti sincretici tipici dei
Caraibi)”. D’altra parte, i vescovi ritengono che tali minacce provengano anche dai
recenti “scandali che hanno coinvolto alcuni ministri della Chiesa e ampiamente divulgati
dalla stampa internazionale e dal crescente spirito antireligioso diffuso dalla corrente
atea-marxista”. Per i presuli venezuelani questa settimana in corso, così speciale,
“è un tempo propizio per elevare, con piena fiducia, fervide e insistenti preghiere
al Padre provvidente” affinché vaste zone del Paese colpite da lunga siccità possano
avere dalla natura l’acqua necessaria a salvare le coltivazioni e abbeverare il bestiame.
I vescovi del Venezuela prima di congedarsi rinnovano il loro appello ai politici,
a tutti i cittadini e agli operatori sociali “ma in modo particolare a diversi poteri
dello Stato perché moltiplichino le azioni utili a promuovere la convivenza cittadina
nel rispetto della tolleranza e dei diritti umani, superando la tentazione di utilizzare
il potere per favorire alcuni a scapito di altri, a restringere la libertà d’opinione
e a far tacere la dissidenza”. “Chiediamo a Dio che ci doni la salvezza liberatrice,
in modo speciale, alle persone sequestrate, a quelle private della libertà e a tutti
gli esclusi. Che il Signore morto e risorto ci comunichi il suo Spirito per essere
capaci di costruire convivenza fraterna, amando tutti senza escludere nessuno, offrendo
solidarietà ai poveri e lavorando per la pace e la riconciliazione”. (A cura di
Luis Badilla)