I cristiani del Pakistan temono attentati ma attendono la Pasqua con fede
Il clima di paura non allontana in Pakistan i cristiani dalle celebrazioni della Pasqua.
Sono disposti a correre “ogni rischio” pur di partecipare alle funzioni. E’ quanto
afferma ad AsiaNews padre Nadeem John Shaker, segretario esecutivo della Commissione
per le comunicazioni sociali della Conferenza episcopale pakistana. Nei luoghi di
culto mancano luci o decorazioni esteriori nel timore di attacchi da parte di estremisti
islamici. Ma la Pasqua risplende nell’animo dei fedeli che vivono questo tempo di
gioia “con profonda devozione”. Per le celebrazioni pasquali – aggiunge padre Nadeem
- si prevede un’alta partecipazione perché la “fede è incrollabile”. L’arcivescovo
di Lahore e presidente della locale Conferenza episcopale del Paese, mons. Lawrence
John Saldanha, sottolinea nel proprio messaggio che la festa di Pasqua porta “speranza
e gioia nonostante le difficili circostanze”. I cristiani in Pakistan – si legge nel
documento ripreso dall’agenzia Zenit – celebrano “la vittoria della luce sulle tenebre,
della vita sulla morte e della speranza sulla disperazione”. Mons. Sebastian Shah,
vescovo ausiliare di Lahore, esorta poi i cristiani a diventare “portatori della Buona
Novella” tra i loro fratelli non cristiani, “terrorizzati” anche loro per la situazione
del Paese. In Pakistan, infatti, il crescente fondamentalismo è una delle cause principali
di discriminazioni e persecuzioni contro le minoranze religiose. A questo si aggiunge
una situazione di crisi generale attraversata dal Paese: attentati, mancanza di energia
elettrica, aumento dei prezzi e disoccupazione contribuiscono a peggiorare il quadro,
alimentando la lotta estremista contro il governo centrale. (A.L.)