2010-04-01 15:28:37

Elezioni in Gran Bretagna: i vescovi indicano i valori non negoziabili


Vita, famiglia, migrazioni, responsabilità verso i paesi poveri, ruolo delle religioni nella società. Sono le cinque questioni al centro del messaggio dei vescovi inglesi rivolto a cittadini e politici in vista delle prossime elezioni politiche della Gran Bretagna. Si tratta, come affermano i vescovi nel testo citato dal Sir, di una sorta di “promemoria” da sottoporre ai futuri candidati dove vengono elencate cinque istanze “non esaustive” ma indicative dell’impegno per “il bene comune”. La Conferenza episcopale ha anche elaborato un documento dove viene sintetizzato l’insegnamento della dottrina sociale della Chiesa. “Questo messaggio – spiegano i vescovi - illustra alcune delle considerazioni che tutti noi dovremmo avere in mente” nel fare la scelta del candidato. Come Vescovi non stiamo sostenendo nessun partito politico in particolare. “Non è questo il nostro ruolo”. Tuttavia “la domanda fondamentale che ognuno di noi si dovrebbe chiedere per decidere per chi votare, non è chi mi servirà meglio, ma chi servirà meglio il bene comune di tutti noi”. “Sono – spiegano ancora i vescovi inglesi – questioni aperte, con nessuna singola 'risposta giusta'. Ma dalle risposte, ci si può fare un'idea migliore di quanto ogni candidato saprà affrontare le esigenze del bene comune”. Al primo punto i vescovi pongono la valutazione dei candidati rispetto alla vita. Non usano mezzi termini e affermano che “ciò significa opporsi all'aborto, all’abbandono degli anziani”. Poi le domande da fare ai candidati: “Che cosa significa per te il rispetto della vita? Tutte le vite hanno lo stesso valore? Dagli anziani agli infermi, dai disabili gravi ai bambini non ancora nati?”. Si passa poi alla questione numero due che è la famiglia. “Sono – scrivono i vescovi - la struttura base di ogni società stabile. Il matrimonio è il migliore contesto in cui allevare i figli e deve avere il chiaro sostegno e l'incoraggiamento del governo”. Su questo tema al candidato si chiede: “Cosa intende fare per il matrimonio e per la famiglia? Quali misure concrete intenderà prendere per incoraggiare e sostenere una vita familiare stabile e l'istituzione del matrimonio”. Al punto tre ci sono le migrazioni che – precisano i vescovi – non sono una questione “di numeri” ma di “esseri umani. Ogni volta che il governo fissa la limitazione su chi può o non può vivere qui, deve applicare le sue regole con equità, decenza e rispetto per l'individuo”. Per cui al candidato si chiede: “Quali convinzioni e valori ci sono alla base del suo approccio alla migrazione? E come pensate di metterle in pratica?”. C’è poi anche la questione della responsabilità per il sostegno allo sviluppo delle popolazioni più povere del mondo e per la salvaguardia dell'ambiente e anche a questo proposito si chiede al candidato quali misure concrete pensa di adottare. Infine, al punto cinque, i vescovi pongono l’attenzione alla “fede” che “è al centro della nostra vita”. Ed aggiungono: “La fede religiosa non è solo qualcosa di privato: essa contribuisce a creare una società che vuole vedere tutti fiorire”. E su questo ultimo tema la domanda da porre è: “quale pensa sia il posto della religione nella società?”. Il messaggio si chiude con un appello finale: “chiunque tu decida di votare, qualsiasi partito politico tu decida sostenere, invia qualcuno che capisce il Parlamento e sappia lavorare per il bene comune”. (M.G.)







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