Nuovo attentato kamikaze in Caucaso: almeno 12 le vittime
E' salito a 12 morti e decine di feriti il bilancio del duplice attentato kamikaze
compiuto questa mattina a Kizlyar, in Daghestan al confine con la Cecenia. Il premier
russo, Vladimir Putin, non esclude che dietro le bombe di oggi ci sia lo stesso gruppo
responsabile dell’attentato di lunedì scorso a Mosca e torna a ribadire: puniremo
i responsabili. Il servizio di Cecilia Seppia: A
meno di 48 ore dalla strage nella metropolitana di Mosca, il terrorismo caucasico
torna a colpire di nuovo in Russia. Teatro di violenza questa volta la città di Kizlyar
nella Repubblica del Daghestan. Alle 8.42 ora locale, la prima bomba in pieno centro
cittadino; quindici minuti dopo, la seconda, sotto gli occhi degli agenti delle squadre
speciali accorsi sul posto: entrambe le azioni terroristiche sono state portate a
termine da kamikaze. Secondo fonti di sicurezza, il primo attentatore in tuta mimetica,
si trovava a bordo di un fuoristrada, fermato dalla polizia avrebbe immediatamente
azionato l’ordigno. Il secondo kamikaze, imbottito di tritolo, si è fatto saltare
in aria dopo essersi fatto largo tra la folla di curiosi. Fra le vittime, oltre ai
civili anche gli uomini dei servizi di sicurezza, 18 i poliziotti rimasti feriti.
Un nuovo bagno di sangue dunque, proprio mentre si stanno celebrando i funerali delle
vittime del precedente attentato che ha duramente segnato la capitale, uccidendo 40
persone e ferendone un centinaio. Il ministro degli Interni Nurgaliev ha dato ordine
di rafforzare le misure di sicurezza e ha piazzato pattuglie della polizia nelle principali
città del Caucaso settentrionale. Dal canto suo, il premier Putin, è convinto che
ci sia un'unica cabina di regia dietro gli attentati degli ultimi due giorni e torna
ad ammonire: puniremo i responsabili. Serbia La Serbia
chiede scusa ai musulmani della Bosnia. A 15 anni dal massacro di Srebrenica, il parlamento
di Belgrado, dopo un lungo dibattito, ha varato una risoluzione di condanna del massacro
di ottomila persone, avvenuto nel 1995. Il testo approvato con 127 voti a favore pone
fine ad anni di negazionismo e, oltre alla condanna dei crimini commessi, i deputati
esprimono "le condoglianze e le scuse alle famiglie delle vittime perche' – si legge
nel documento – non fu fatto tutto il possibile per impedire la strage".
Afghanistan E'
salito ad almeno 17 morti e 35 feriti, tutti civili, il bilancio dell'attentato di
oggi nella provincia meridionale afghana di Helmand. Secondo fonti di polizia, l'esplosione
è avvenuta verso le 11 ora locale: a saltare in aria nei pressi di un bar, una bici-bomba.
Fra i feriti in ospedale, ci sarebbero molti bambini. L’attentato per ora non è stato
rivendicato. Nel sud del Paese, un soldato della Nato è rimasto ucciso in seguito
all’esplosione di un ordigno improvvisato: sale così a 138 il numero dei militari
morti in Afghanistan dall’inizio dell’anno.
Conferenza Onu su Haiti Un
piano per una prima fase di ricostruzione su un periodo di due anni, una seconda tranche
di interventi di lungo periodo nell’arco di dieci anni: è la tesi che l’Ue sostiene
oggi a New York alla Conferenza ministeriale internazionale dei donatori su Haiti,
promossa al Palazzo di vetro dalle Nazioni Unite. La Conferenza è presieduta dai maggiori
donatori intervenuti dopo il sisma: Ue, Brasile, Canada, Francia e Spagna. Obiettivo
principale: garantire la ricostruzione del Paese su basi solide, grazie a impegni
di diversa provenienza: istituzioni pubbliche, private e non governative. Si calcola
che nei primi due anni occorreranno 3,8 miliardi di dollari: l’Europa ha previsto
l’investimento di 1,2 miliardi di euro.
Italia: dopo le regionali in primo
piano il tema delle riforme Tiene banco il tema delle riforme all’indomani
delle elezioni amministrative parziali, che hanno segnato un risultato positivo per
la maggioranza di centrodestra, che ha vinto le sfide più importanti. E all’interno
degli schieramenti già si cominciano a misurare i nuovi rapporti di forza emersi dal
voto. Il servizio di Giampiero Guadagni:
Anche gli
ultimi dati delle elezioni amministrative parlano piuttosto chiaro. Il centrodestra
ha conquistato tutte e quattro le province: Imperia, Viterbo, L’Aquila e Caserta.
Prima ne guidava una sola. Nei nove comuni capoluogo, il risultato parziale è tre
a due per il centrosinistra, con quattro ballottaggi: cinque anni fa la situazione
era di 7 a 2 per il centrosinistra. Fanno però rumore le sconfitte dei ministri Brunetta
e Castelli, che hanno fallito l’elezione a sindaco rispettivamente a Venezia e a Lecco.
Quanto alle regionali, il centrodestra ha conquistato sei regioni (erano due nel 2005)
contro le sette del centrosinistra, che ha però perso le sfide più importanti: Lazio
e Piemonte. Proprio questi due risultati rappresentano il vero spartiacque che permette
di parlare di vittoria del centrodestra. Con un vero e proprio trionfo della Lega
al Nord e un successo del Pdl nel centro-sud, soprattutto dove si è alleato con l’Udc.
Particolarmente significativa la vittoria di Renata Polverini nel Lazio, nonostante
l’assenza a Roma della lista del Pdl. Con tutta evidenza la candidatura della radicale,
Emma Bonino, per il centrosinistra non è stata gradita da molti elettori cattolici
e moderati del Partito democratico. E d’altra parte, nelle settimane precedenti al
voto, diversi autorevoli parlamentari del Pd avevano abbandonato il partito. Per il
segretario Bersani è dunque il momento della riflessione, a partire dal nodo delle
alleanze. Una scelta chiara si impone tra l’Udc e l’Italia dei valori che si è confermata
su buone percentuali. E il suo leader, Antonio Di Pietro, un po’ a sorpresa apre al
confronto con la maggioranza sulle riforme. Il premier Berlusconi, che parla di un
voto che premia l’attività del Governo e rafforza l’alleanza Pdl-Lega, vede con più
serenità gli ultimi tre anni di legislatura e fissa due priorità: la giustizia, con
la nuova legge sulle intercettazioni e la separazione delle carriere di giudici e
pm, e il fisco, con la definizione di due sole aliquote. Anche il capo dello Stato,
Giorgio Napolitano, nel suo messaggio di auguri ai nuovi eletti, auspica un impulso
allo sviluppo del processo riformatore anche per porre rimedio ai fenomeni di distacco
dalle istituzioni. Distacco che si è concretizzato con un grado di astensionismo che,
seppure in linea con altri Paesi europei, preoccupa e pone interrogativi. Italia,
il capo dello Stato non firma il ddl lavoro Il presidente della Repubblica
italiana, Giorgio Napolitano ha rinviato alle Camere il cosiddetto ddl lavoro, che
contiene fra l'altro la norma chiamata "anti-articolo.18", che introduce la possibilità
preventiva di ricorrere all'arbitrato, e non al giudice, in caso di controversie di
lavoro. Il capo dello Stato, si legge in una nota del Quirinale, ha ritenuto opportuno
ulteriori approfondimenti, affinchè le riforme del provvedimento possano realizzarsi
nel quadro di più precise garanzie.
Colombia In Colombia,i
guerriglieri delle Farc hanno rilasciato un ostaggio dopo 12 anni di prigionia: si
tratta del sergente Pablo Emilio Moncayo. La liberazione è avvenuta grazie ad un'operazione
umanitaria che aveva già consentito domenica scorsa il rilascio del soldato Jose Daniel
Calvo. I due sono gli ultimi ostaggi che la guerriglia libererà unilateralmente, perché
d'ora in avanti – ha fatto sapere in un comunicato – accetterà solo cambi con guerriglieri
detenuti. Moncayo, trovato in buone condizioni di lavoro, è stato consegnato a un
team della Croce Rossa nella selva di Caqueta, e poi trasportato a bordo di
un elicottero militare brasiliano nella città di Florencia, a circa 400 chilometri
a sud della capitale Bogotà. Grecia L'antiterrorismo greco ha espresso riserbo
e dubbi sulle due rivendicazioni dell'attentato di due giorni fa nel centro di Atene
costato la vita a un ragazzo di 15 anni, arrivato in Grecia con la sua famiglia dall'Afghanistan.
La prima rivendicazione è stata fatta da un uomo legato all’organizzazione, la "Squadra
Ribelle Lambros Fountas". ''Non volevamo uccidere – ha detto lo sconosciuto – d'ora
in poi attaccheremo soltanto le Ambasciate americane e russe''. La seconda rivendicazione
è stata fatta con un comunicato al sito Zougla.gr da un'altra nuova organizzazione,
che si firma col nome di "Fronte rivoluzionario nazionalsocialista". Intanto, secondo
un comunicato, sarebbero stabili le condizioni della ragazza ferita nell'attentato.
Censimento
in India Tutto è pronto in India per la realizzazione, a partire da domani,
di uno degli esercizi demografici più importanti: il censimento della popolazione,
il quindicesimo realizzato nella storia del Paese. Dieci anni fa, dai dati raccolti
risultavano un miliardo e 28 milioni di persone: cifra che, secondo le autorità, sarà
ampiamente superiore questa volta, anche per l'alto tasso di natalità esistente nel
territorio indiano. La prima persona che riempirà il prospetto preparato per il censimento
sarà la presidente, Pratibha Patil, seguita dal vicepresidente, Hamid Ansari.
Pakistan Almeno
30 morti e una ventina di feriti: è il bilancio di alcuni scontri avvenuti in Pakistan.
Secondo quanto riferito da fonti di sicurezza, più di 100 militanti islamisti armati
di fucili e razzi questa notte hanno fatto irruzione in un campo militare dei Frontier
Corps, in un’area tribale nel nordovest del Paese, nei pressi di Khyber. Tra le vittime
5 soldati e 25 insorti.
Usa-Francia Fronte compatto tra il presidente
Usa, Barack Obama, e quello francese, Nicolas Sarkozy, sulle principali sfide globali:
il nucleare iraniano, la guerra in Afghanistan, il Medio Oriente e la riforma del
sistema sanitario. Al termine di un faccia a faccia alla Casa Bianca, i due capi di
Stato hanno ribadito la salda alleanza tra i rispettivi governi, assicurando che le
divergenze esistenti non minano la collaborazione. Obama ha inoltre ricordato che
Francia e Usa lavorano in maniera incisiva per sostenere la ripresa economica globale
e che entrambi concordano nel ritenere che il sostegno alla crescita significa rifiutare
il protezionismo. Sulla questione del nucleare iraniano, i due leader hanno affermato
l’importanza di approvare nuove sanzioni contro il regime.
Disoccupazione In
Europa, aumenta ancora il numero dei senza lavoro. Lo comunica Eurostat, specificando
che il tasso di disoccupazione nella zona euro ha raggiunto in febbraio il 10%, contro
il 9,9% di gennaio. Si tratta di un record in negativo per i 16 Paesi della moneta
unica dall'agosto del 1998. I tassi di disoccupazione più bassi si sono registrati
in Olanda (4%) e in Austria (5% ), mentre i più alti in Lettonia (21,7%) e Spagna
(19%). In Italia dato stabile: secondo l’Istat, il tasso di disoccupazione si attesta
a febbraio all’8,5% facendo registrare un lieve calo del numero di occupati, pari
allo 0,1% rispetto a gennaio.(Panoramica internazionale a cura di Cecilia Seppia)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 90 E'
possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del
Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
sito www.radiovaticana.org/italiano.