E' salito a 12 morti e decine di feriti il bilancio del duplice attentato kamikaze
compiuto questa mattina a Kizlyar, in Daghestan al confine con la Cecenia. Il premier
russo, Vladimir Putin, non esclude che dietro le bombe di oggi ci sia lo stesso gruppo
responsabile dell’attentato di lunedì scorso a Mosca e torna a ribadire: puniremo
i responsabili. Il servizio di Cecilia Seppia:
A meno di 48
ore dalla strage nella metropolitana di Mosca, il terrorismo caucasico torna a colpire
di nuovo in Russia. Teatro di violenza questa volta la città di Kizlyar nella Repubblica
del Daghestan. Alle 8.42 ora locale, la prima bomba in pieno centro cittadino; quindici
minuti dopo, la seconda, sotto gli occhi degli agenti delle squadre speciali accorsi
sul posto: entrambe le azioni terroristiche sono state portate a termine da kamikaze.
Secondo fonti di sicurezza, il primo attentatore in tuta mimetica, si trovava a bordo
di un fuoristrada, fermato dalla polizia avrebbe immediatamente azionato l’ordigno.
Il secondo kamikaze, imbottito di tritolo, si è fatto saltare in aria dopo essersi
fatto largo tra la folla di curiosi. Fra le vittime, oltre ai civili anche gli uomini
dei servizi di sicurezza, 18 i poliziotti rimasti feriti. Un nuovo bagno di sangue
dunque, proprio mentre si stanno celebrando i funerali delle vittime del precedente
attentato che ha duramente segnato la capitale, uccidendo 40 persone e ferendone un
centinaio. Il ministro degli Interni Nurgaliev ha dato ordine di rafforzare le misure
di sicurezza e ha piazzato pattuglie della polizia nelle principali città del Caucaso
settentrionale. Dal canto suo, il premier Putin, è convinto che ci sia un'unica cabina
di regia dietro gli attentati degli ultimi due giorni e torna ad ammonire: puniremo
i responsabili.