Spagna: migliaia di pellegrini alla marcia quaresimale al Santuario basco di Aranzazu
Seguendo una tradizione iniziata nell’anno 2.000 dalla diocesi di San Sebastián,
ha avuto luogo oggi, vigilia della Domenica delle Palme, una marcia a piedi di otto
chilometri al santuario della Madonna di Aranzazu, nei Paesi Baschi. Questa mattina
circa 5mila pellegrini hanno iniziato la marcia dalla città di Oñate. Lungo il percorso,
165 altoparlanti hanno assicurato la copertura totale della marcia con la lettura
di testi sacri e poetici, e l’interpretazione di canti religiosi popolari. In questo
modo, le due ore e mezza di marcia sono diventate un tempo di partecipazione spirituale
dei pellegrini con la preghiera, il canto e anche con momenti di silenzio per la riflessione.
Come negli anni precedenti, sono stati i religiosi francescani del Santuario gli animatori
di questa celebrazione. Verso mezzogiorno, una volta che i pellegrini sono arrivati
al santuario, è iniziata una breve paraliturgia con la lettura del vangelo, canti
religiosi e l’omelia del nuovo vescovo di San Sebastián mons. Jose Ignacio Munilla.
Nel suo intervento, il presule ha commentato la parabola evangelica del seminatore.
Riferendosi in particolare alle diverse risposte alla parola del seminatore, ha individuato
tre reazioni: l’indifferenza, l’incostanza, e una doppia condotta che cerca di conciliare
la vita cristiana e quella mondana. Tuttavia mons. Munilla ha messo in risalto anche
la buona risposta da parte di tanti credenti che, superando le accennate tre tentazioni,
identificano la loro vita con la Parola divina. Infine, facendo riferimento al tema
proposto per la marcia, “La Parola come vita e impegno”, mons. Munilla ha invitato
i fedeli a prendere la Bibbia non tanto come un libro ma come la Parola divina che
si rivolge ad ognuno di noi chiedendo la sua applicazione nella nostra vita personale.
Al termine del suo intervento mons. Munilla ha aggiunto che la marcia di quest’anno
ha reso evidente l’unità dei diocesani e la loro comunione, riferendosi probabilmente
ad alcune polemiche che hanno accompagnato la sua nomina come vescovo di San Sebastián.
(Per la Radio Vaticana, Ignacio Arregui)