2010-03-27 15:41:43

Kenya: l'impegno delle Chiese cristiane per una Costituzione pro vita


“La Chiesa cattolica crede con forza che la lotta contro l’aborto è la lotta per la famiglia” ha affermato il cardinale John Njue, arcivescovo di Nairobi, durante un incontro ecumenico svoltosi mercoledì scorso nella capitale keniana. L’incontro, al quale hanno partecipato anche alcuni esponenti politici, aveva lo scopo di discutere il progetto della nuova Costituzione, la cui bozza presentata dalla Commissione parlamentare per la Revisione costituzionale ha suscitato una forte opposizione da parte della Chiesa perché contiene una clausola che sposta l’inizio della vita dal concepimento alla nascita. Il cardinale Njue, secondo quanto riporta l’agenzia cattolica Cisa, ha chiesto ai parlamentari di rivedere la norma sull’inizio della vita e di riconoscere che la vita inizia al momento del concepimento. Il rappresentante dell’Associazione dei Medici cattolici, il dottor Stephen Karanja, ha sottolineato che “siamo contro la morte dei nostri bambini. I medici sono guidati dal Giuramento di Ippocrate che impone loro di fare tutto il possibile per preservare la vita umana”. Il dottor Karanja ha aggiunto che l’aborto non fa parte delle cure mediche, che le pratiche abortive danneggiano fisicamente le donne e che “abbiamo il dovere di proteggere le madri del nostro Paese”. Il segretario generale dell’Alleanza Evangelica del Kenya, Wellington Mutiso, ha affermato che la “vita è sacra e inizia dal concepimento” ed ha sottolineato la dignità di essere umano del feto. Di fronte alle affermazioni dei leader delle fedi cristiane l’onorevole David Musila ha risposto che “le problematiche sollevate della Chiesa sono state più o meno messe da parte ma non tutto è perduto”. Il parlamentare ha promesso di sollecitare i suoi colleghi a raccogliere i voti necessari per modificare la clausola sull’inizio della vita, affinché la nazione keniana possa votare in un clima di unità e di concordia il referendum per l’approvazione della nuova Costituzione. Un altro punto della proposta di revisione costituzionale che ha suscitato l’opposizione della Chiesa cattolica e delle altre confessioni cristiane - riferisce l'agenzia Fides - riguarda il riconoscimento delle corti civili musulmane, le cosiddette “Kadhi courts”. I leader cristiani hanno respinto la creazione delle corti islamiche, proposte dalla bozza costituzionale, in quanto ritenuto uno stratagemma per “innalzare una religione al di sopra delle altre”. A loro volta i leader islamici hanno minacciato di mobilitare la comunità musulmana per respingere la nuova Costituzione se questa non prevede la creazione di queste corti. (R.P.)







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