Vescovi italiani: al Consiglio permanente catechesi e inserimento dei sacerdoti
stranieri
Si concluderà oggi il Consiglio episcopale permanente (Cep) dei vescovi italiani,
in corso a Roma. I presuli hanno approvato la Lettera, - riporta l'agenzia Sir - a
quarant’anni dalla pubblicazione del documento base, “Il rinnovamento della catechesi”
ed è stato inviato ai prelati i testi della seconda parte della terza edizione italiana
del Messale Romano. Per la settimana sociale di Reggio Calabria, in calendario il
prossimo 14-17 ottobre, è stata approvata la bozza del Documento preparatorio per
l’evento. “La trasmissione della fede alle giovani generazioni registra oggi inedite
difficoltà a motivo del clima culturale che non aiuta la maturazione delle coscienze
e lo sviluppo della libertà”. Lo riferisce il portavoce della Cei, mons. Domenico
Pompili, precisando inoltre che è stata “riconfermata l’opzione di fondo del documento
base, ravvisata in quella scelta antropologica” per cui “chiunque voglia fare all’uomo
d’oggi un discorso efficace su Dio, deve muovere dai problemi umani e tenerli sempre
presente nell’esporre il messaggio”. Mercato del lavoro e impresa, emergenza educativa,
immigrazione, università, ricerca e professioni, riforme e partecipazione democratica,
sono stati alcuni dei temi trattati e all’attenzione dei membri del Cep. Altra questione
di non poco rilievo per il Consiglio permanente è stata la presenza di sacerdoti stranieri
in Italia. Secondo i dati statistici, 2636 presbiteri sono stranieri e costituiscono
il 5% del clero operante in Italia. “Si è convenuto che la logica del dono che sta
dietro a questa presenza deve garantire uno stretto rapporto con le Chiese di provenienza,
sotto forma di gemellaggi, e valorizzare la presenza del prete straniero nell’ottica
della cooperazione missionaria tra le Chiese, favorendone l’inserimento nell’attività
pastorale diocesana e accompagnandone il ministero”, ha riferito in chiusura mons.
Pompili. (C.F.)