Mons. Migliore: i Paesi in via di sviluppo non possono aspettare la ripresa economica,
è tempo di agire
I popoli dei Paesi poveri non possono aspettare la ripresa economica: è quanto affermato
da mons. Celestino Migliore, intervenuto ieri alla 64.ma sessione dell’Assemblea generale
dell’Onu sul finanziamento allo sviluppo. In particolare, l’osservatore della Santa
Sede presso le Nazioni Unite di New York si è soffermato sull’attuazione del “Consenso
di Monterrey” e della “Dichiarazione di Doha”. “Non possiamo aspettare una ripresa
definitiva e permanente dell’economia mondiale per agire”, ha detto mons. Migliore.
E ciò, ha avvertito, innanzitutto per un motivo morale: “Non si può lasciare un’intera
generazione, quasi un quinto dell’intera popolazione mondiale, in estrema povertà”.
Il presule ha anche auspicato una riforma del Fondo Monetario Internazionale
per prevenire nuove crisi finanziare. Al contempo, ha esortato le agenzie internazionali,
come la Banca Mondiale, a continuare a considerare prioritaria la lotta contro la
povertà. In particolare, ha chiesto che i Paesi in via di sviluppo siano debitamente
rappresentati negli organismi internazionali. Infine, mons. Migliore ha affermato
che l’attuale crisi economica deve spingere tutte le nazioni, senza eccezioni, a rinnovare
il proprio impegno in favore del multilateralismo.