2010-03-25 14:22:11

Messaggio del Papa per la Giornata missionaria mondiale: i cristiani facciano "vedere" Gesù in ogni angolo della terra


Offrire il segno della speranza a un mondo indifferente, comprendere che essere battezzato implica essere un testimone del Vangelo, rendere il messaggio di Gesù “fermento” di fraternità universale. Sono alcuni degli impegni che Benedetto XVI indica nel Messaggio per la Giornata missionaria mondiale 2010, fissata per il prossimo 24 ottobre. Il Papa chiede inoltre ai credenti, nonostante le difficoltà economiche del momento, di sostenere le “giovani Chiese”. I contenuti del Messaggio nel servizio di Alessandro De Carolis:RealAudioMP3

Culture e religioni diverse che hanno bisogno di chi sappia promuovere l’arte del dialogo. Un pianeta sempre più popoloso e pieno di persone sole, o ricco di messaggi e ammalato di indifferenza. E’ tra queste luci e ombre che un cristiano deve spiccare per la sua speranza, che deriva dall’aver incontrato un giorno “l’Amore di Dio che cambia l’esistenza”. E la conseguenza non può che essere un rinnovato “impegno di annunciare il Vangelo”. Nel suo Messaggio per la Giornata missionaria mondiale di quest’anno, Benedetto XVI lega l’efficacia della testimonianza evangelica alla presenza, in ogni testimone, di una “fede adulta”. Non si promuove un “umanesimo nuovo”, scrive, se chi parla di Cristo non è nutrito “dalla preghiera, dalla meditazione della Parola di Dio e dallo studio delle verità di fede”. E’ questo il profilo del vero cristiano, che sa rispondere all’esigenza, dice il Papa, degli “uomini del nostro tempo”, i quali, “magari non sempre consapevolmente, chiedono ai credenti non solo di ‘parlare’ di Gesù, ma di ‘far vedere’ Gesù” in ogni angolo della terra davanti alle generazioni del nuovo millennio e specialmente davanti ai giovani di ogni continente, destinatari privilegiati e soggetti dell’annuncio evangelico”.
 
Questo, sintetizza il Pontefice, deve essere l’impegno di ogni battezzato: “In una società multietnica che sempre più sperimenta forme di solitudine e di indifferenza preoccupanti, i cristiani – ribadisce – devono imparare ad offrire segni di speranza e a divenire fratelli universali, coltivando i grandi ideali che trasformano la storia e, senza false illusioni o inutili paure, impegnarsi a rendere il pianeta la casa di tutti i popoli”. Ogni comunità diocesana e parrocchiale, si legge nel Messaggio, è chiamata “ad un rinnovamento integrale e ad aprirsi sempre più alla cooperazione missionaria tra le Chiese, per promuovere l’annuncio del Vangelo nel cuore di ogni persona, di ogni popolo, cultura, razza, nazionalità, ad ogni latitudine”. Benedetto XVI ringrazia “con particolare affetto” e “riconoscenza” chi, fra sacerdoti Fidei Donum, e missionari religiosi e laici, si adoperano con dedizione a “promuovere la comunione ecclesiale, in modo che – osserva – anche il fenomeno dell’’interculturalità’ possa integrarsi in un modello di unità, nel quale il Vangelo sia fermento di libertà e di progresso, fonte di fraternità, di umiltà e di pace”.
 
“Sentiamoci tutti protagonisti dell’impegno della Chiesa di annunciare il Vangelo”, scrive ancora il Papa, rinnovando “l’invito alla preghiera e – soggiunge – nonostante le difficoltà economiche, all’impegno dell’aiuto fraterno e concreto a sostegno delle giovani Chiese”. Questo gesto di amore e di condivisione, “che il servizio prezioso delle Pontificie Opere Missionarie, cui – dice Benedetto XVI – va la mia gratitudine, provvederà a distribuire, sosterrà – conclude – la formazione di sacerdoti, seminaristi e catechisti nelle più lontane terre di missione e incoraggerà le giovani comunità ecclesiali”.







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