Tanzania: la Chiesa cattolica fonda la prima banca commerciale
“Mkombozi”, in kiswahili, significa “emancipazione” ed è proprio questo il nome simbolico
che la Chiesa cattolica della Tanzania ha scelto per istituire la prima banca commerciale.
Come spiega il cardinale Polycarp Pengo, arcivescovo di Dar es Salama, questo istituto
di credito rappresenta “una strategia della Chiesa per colmare il divario sempre più
ampio tra responsabilità in crescita e risorse in calo”. Scopo della banca, quindi,
è quello di finanziare i progetti della Chiesa locale, dato che, continua il porporato,
“per oltre un secolo essa è dipesa unicamente dagli aiuti del Vaticano”, mentre diventa
sempre più necessario “cercare fondi a livello locale”. Per questo, il cardinale Pengo
invita tutti i contribuenti – cristiani, musulmani, atei – ad aprire un conto presso
la banca Mkombozi, assicurando che l’istituto di credito aderisce al normale regolamento
bancario. Inoltre, grazie ad una convenzione con altre banche, i clienti di Mkombozi
potranno depositare e prelevare contanti presso altri istituti di credito sparsi in
tutto il Paese. Il card. Pengo ricorda quindi che questa banca è solo uno dei tanti
progetti - come le università, le scuole, gli ospedali - che la Chiesa porta avanti
in Tanzania: “La Chiesa – afferma il porporato – crede che, per servire al meglio
la popolazione, questo genere di iniziative siano inevitabili”. Finanziata esclusivamente
dalla popolazione locale, senza contributi esteri, la Mkombozi offre anche assistenza
finanziaria e manageriale ai clienti, con l’obiettivo principale di combattere la
povertà nel Paese. Particolare attenzione viene rivolta ai contadini, spesso lontani
dalla mentalità bancaria: ai piccoli agricoltori verranno infatti concessi prestiti,
in accordo con il piano del governo “Kilimo Kwanza’ (L’Agricoltura innanzitutto),
volto a rilanciare il lavoro agricolo come volano dell’economia del Paese. (I.P.)