2010-03-24 15:19:47

Francia: la Chiesa ha affrontato da molto tempo la questione pedofilia


La Chiesa cattolica francese sta affrontando la questione della pedofilia da molto tempo e seriamente. È quanto assicura mons. Antoine Hérouard, segretario generale della Conferenza episcopale francese in un'intervista sul sito della Cef, a riguardo della dolorosa questione della pedofilia nella Chiesa emersa in alcuni Paesi europei. È la prima presa di posizione semi-ufficiale dei vescovi francesi sull’argomento. "Forse prima di altri - dice il segretario generale francese,citato dall’agenzia Sir - noi abbiamo preso misure e intrapreso cammini per farne fronte, in particolare dal 2000". In quell'anno nel corso di una assemblea generale, i vescovi francesi hanno messo la delicata questione al centro delle loro riflessioni e nel 2003 è stato pubblicato una "Brochure" che è opera di un comitato di redazione composto oltre che da vescovi e sacerdoti, anche da esperti nel campo della psicologia, della psichiatria, dell'ordinamento penale e della teologia morale. "È evidente - spiega mons. Hérouard - che bisogna denunciare i fatti portati alla nostra conoscenza e impedire che le persone implicate abbiano una attività pastorale, oltretutto se questa attività ha legami con dei bambini". Detto questo, il segretario generale mette però in guardia da un rischio: "non bisogna denigrare tutti i preti. Fortunatamente, dal punto di vista statistico, questi casi sono una minoranza molto piccola. La grande maggioranza dei sacerdoti che esercitano il loro ministero, lo fa in maniera irreprensibile e non è giusto che portino il peso della vergogna di chi si è comportato in maniera indegna". Mons. Antoine Hérouard trova inoltre "assurdo" nonché "ingiurioso" dire che "il celibato porterebbe alla pedofilia". "Il ragionamento non tiene. Statisticamente la grande maggioranza dei casi di pedofilia si consumano nelle famiglie". È pertanto "un momento di prova per la Chiesa. Si tratta di testimoniare che la scelta del sacerdozio è un cammino di gioia e non di frustrazione". (L.Z.)







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