Per l'Ostensione della Sindone, si inaugura venerdì la mostra "Ecce Homo. L'immagine
di Gesù nella storia del cinema"
In occasione dell’Ostensione della Sindone, il Museo nazionale del cinema di Torino
presenta, a partire dal 26 marzo prossimo, la mostra "Ecce Homo. L’immagine di Gesù
nella storia del cinema", a cura di Silvio Alovisio, Nicoletta Pacini e Tamara Sillo.
Questa originale esposizione offre l’opportunità di una riflessione approfondita sulla
rappresentazione di Cristo nella storia del cinema, dalle origini fino ai giorni nostri,
attraverso un’accurata selezione di fotografie di scena e di lavorazione, manifesti,
locandine, fotosoggetti, riviste, libri, partiture e dischi provenienti da alcune
tra le più ricche collezioni pubbliche. Il servizio di Luca Pellegrini:
Il
cinema s’impossessa fin dalla sua nascita della figura di Gesù di Nazareth e nel corso
dei suoi oltre cento anni di storia non l’ha mai abbandonata, adattandola alle tendenze
culturali, ai progressi tecnologici, agli stili di vita. La bella mostra torinese
offre, dunque, un percorso di approfondimento sull’immagine del Cristo attraverso
l’esposizione di interessantissimi pezzi, alcuni davvero rari, disposti lungo due
percorsi di allestimento tra loro profondamente correlati, entrambi ospitati alla
Mole Antonelliana. Dalle prime Passioni del cinema muto, ancora legate alla tradizione
teatrale, al recente e discusso "La Passione di Cristo" di Mel Gibson, sono messe
a confronto le differenti rappresentazioni dei principali eventi della vita di Gesù,
fino a una serie d’immagini tratte da film non direttamente legati a Lui, per evidenziare
la presenza dell’immagine del Crocefisso nel cinema come elemento non semplicemente
decorativo, ma fortemente emotivo o simbolico del rapporto fra l’umano e il divino.
Ad
Alberto Barbera, direttore del Museo del Cinema che ha voluto
realizzare e ospitare questa Mostra, abbiamo chiesto quali sono le immagini esposte
nel percorso espositivo che a suo giudizio maggiormente interpellano il visitatore:
R.
– Sono tante, naturalmente, perché all’interno del percorso della mostra ci sono oltre
300 diverse rappresentazioni della figura di Cristo: si va dalle grandi immagini popolari
del cinema hollywoodiano fino alle immagini più austere, che sono anche quelle più
interessanti, delle letture europee, in particolare quella di Pasolini, che rimane
sicuramente una delle più intense messe in scena della vita di Cristo che il cinema
possa oggi vantare.
D. – La figura di Cristo nel
cinema si adatta con facilità alle tendenze culturali del tempo. Oggi come il cinema
la interpreta e propone?
R. – L’ultimo grande film
che, peraltro, ha avuto anche un’attenzione straordinaria da parte del pubblico, è
il film di Mel Gibson, “The Passion”, che ha scatenato anche polemiche, la figura
di Cristo essendo stata letta attraverso i filtro della cultura di un determinato
momento. Pensiamo a “Jesus Christ Superstar”, degli anni Settanta, che rileggeva la
storia di Gesù in chiave di musical, ma con riferimenti evidenti alla cultura di quegli
anni e a ciò che il cinema hollywoodiano aveva saputo inglobare di tutta la controcultura
alternativa che da dieci anni in America la faceva da padrone.
(musica
"Jesus Christ Superstar")
Mons. Dario Edoardo
Viganò, presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo, che ha scritto
nel catalogo un approfondito saggio sulla figura di Gesù nel cinema, sintetizza che
cosa aggiunge la storia del cinema alla conoscenza del Cristo:
R.
– Credo che le narrazioni cinematografiche in qualche modo partano dai grandi racconti
scritti su Gesù dandoci la possibilità di accedere alla vicenda di Cristo da un altro
punto di vista, che molto spesso ci fa tornare al testo sacro da cui siamo partiti.
Questa è una pedagogia del ritorno al testo sacro per innamorarsi sempre di più della
vicenda di Cristo.
D. – Può, dunque, il cinema, con
i suoi mezzi espressivi e il suo impatto emotivo, aiutare un percorso di approfondimento
della figura di Gesù?
R. – Io credo di sì, e questo
credo lo si possa individuare, per esempio, nei grandi film sulla figura di Gesù che
hanno segnato le varie epoche. In fondo, ci sono i racconti per immagini, i film su
Gesù, che trattengono anche le istanze culturali dell’epoca. Credo che i film trattengano
anche quei dibattiti culturali che si danno non solo in termini della società, ma
anche a livello proprio delle punte della riflessione teologica.
(musica
"The Passion") (Montaggio a cura di Maria Brigini)