Amnesty International denuncia la difficile situazione per i rifugiati in Grecia
In un rapporto: “La trappola di Dublino II. Trasferimenti di richiedenti asilo in
Grecia”, Amnesty International ha sollecitato la fine immediata dei trasferimenti
di richiedenti asilo provenienti dagli Stati membri dell’Unione Europea e vincolati
proprio dal regolamento di Dublino. Un regolamento che stabilisce che i richiedenti
asilo debbano essere rinviati verso il primo Paese in cui hanno fatto ingresso dopo
essere entrati nell’Ue. Nel suo documento “l’organizzazione denuncia i casi di persone
che rischiano una serie di violazioni dei diritti umani, compreso il rientro forzato
in Paesi dove potrebbero subire persecuzione”. In Grecia, si nota una mancanza di
accesso alla procedura corretta di richiesta d’asilo e quindi di un giusto esame delle
richieste e della possibilità effettiva di ricorso. I richiedenti asilo non hanno
un accesso adeguato a consulenza legale, servizi d’interpretariato e informazioni
necessarie. Le condizioni di detenzione possono risultare negative e infatti sono
stati segnalati casi di espulsione verso la Turchia. Infine, l’insufficienza degli
alloggi e un inadeguato accesso ai servizi sanitari producono conseguenze sui diritti
economici e sociali di base dei richiedenti asilo. Amnesty allo stesso tempo loda
l’annunciato impegno di Atene per le riforme in tema d’immigrazione e asilo ma certamente
questo problema potrà essere risolto solo con uno sforzo coordinato degli Stati membri
in direzione di standard più avanzati e uniformi in tema di protezione. Dall’aprile
2008, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha chiesto ai Paesi
membri dell’Ue di sospendere i trasferimenti in Grecia, a causa di gravi inadeguatezze.
Secondo le ricerche di Amnesty International dal settembre 2008 al febbraio 2010,
la situazione e’ persino peggiorata. (B.C.)