2010-03-21 15:50:42

Terremoto in Cile: emergenza già dimenticata nei media. Il piano di aiuti della Caritas italiana


Anche quella del Cile rischia di diventare un’emergenza dimenticata: dopo il clamore mediatico seguito al sisma che ha sconvolto il Paese lo scorso 27 febbraio, ormai i riflettori sulle macerie sembrano essersi spenti. Secondo un bilancio aggiornato del governo di Santiago, i morti sono 452, 96 i dispersi e 800 mila le persone danneggiate dal terremoto. Intanto proprio in questi giorni la Caritas Italiana ha avviato un nuovo piano di aiuti: un impegno di 9,5 milioni di euro, per una durata di 9 mesi rivolto ad oltre 542 mila persone. Ma cosa prevede il piano di aiuti? Paolo Ondarza lo ha chiesto a Paolo Beccegato, responsabile dell’area internazionale della Caritas Italiana.RealAudioMP3

R. – Sin dal primo momento, la rete delle Caritas diocesane locali, coordinate dalla Caritas Cile, ha avviato i primissimi interventi di aiuto, addirittura di salvataggio di alcune vite umane. Ora questo impegno è stato configurato in un piano complessivo di aiuti per i prossimi nove mesi, che prevede secondo le consuete linee di azione della Caritas sostegno alimentare nei campi profughi dove sono state rilocate le persone, prodotti di igiene e di base, indumenti, eccetera. Ci sono poi iniziative piccole ma significative di volontariato locale ed anche una panetteria mobile, a Concepción, che quotidianamente distribuisce 6 mila pagnotte.
 
D. – L’entità del vostro piano di aiuti dimostra che la situazione in Cile resta grave, nonostante – come spesso accade – su di essa si siano spenti i riflettori dei media …
 
R. – Sono più di dieci anni che osserviamo i media nazionali italiani, e vediamo come appunto si possa effettivamente parlare di emergenze dimenticate, di conflitti dimenticati, di situazioni dimenticate nel mondo, per le quali comunque non mancano i fatti, le notizie, la drammaticità di alcuni eventi ma che finiscono sotto i riflettori per pochissimo tempo, e generalmente quando ci sono italiani coinvolti.
 
D. – Dimenticare un’emergenza, come quella che può essere l’emergenza di un terremoto, che cosa comporta a livello di ricostruzione, a livello di aiuti?
 
R. – Noi abbiamo notato come questo abbia conseguenze sia sull’immaginario collettivo delle persone, dei cittadini, perché si pensa che sostanzialmente il problema non esista o sia stato velocemente risolto; sia, purtroppo, anche sulla politica perché spesso, quando i media parlano troppo poco di questi fatti, poi anche gli impegni della comunità internazionale diminuiscono.
 
D. – Chi vuole, come può aderire alla vostra campagna di aiuti?
 
R. – Sul nostro sito www.caritasitaliana.it c’è un aggiornamento costante sui problemi e sulle risposte della rete Caritas. Abbiamo lanciato questo appello di solidarietà concreta anche attraverso i canali ordinari bancari, e anche il conto corrente postale che ha il numero 347013, specificando nella causale ‘emergenza terremoto Cile’, per contribuire al lavoro che Caritas Cile, con il sostegno della rete internazionale, sta facendo in loco.







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