Intransigenti con il peccato e indulgenti con le persone, per una giustizia più grande:
il richiamo del Papa all’Angelus
Siamo intransigenti con il peccato – a partire dal nostro - e indulgenti con le persone:
l’invito ai fedeli rivolto stamane da Benedetto XVI all’Angelus, nella V domenica
di Quaresima. Il servizio di Roberta Gisotti:
“Chi
di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei”: cosi parla Gesù
richiesto da scribi e farisei di giudicare una donna adultera, per la quale la legge
mosaica prevedeva la lapidazione.
“Queste parole
sono piene della forza disarmante della verità, che abbatte il muro dell’ipocrisia
e apre le coscienze ad una giustizia più grande, quella dell’amore, in cui consiste
il pieno compimento di ogni precetto”. Si
è soffermato, Benedetto XVI, sul racconto dell’evangelista Giovanni, tratto dalla
Liturgia odierna, che riporta la scena “carica di drammaticità”: dalle parole di Gesù
– ha spiegato – dipende la vita di quella persona, ma anche la sua stessa vita”, perché
in realtà “quegli uomini chiedono a Gesù di giudicare la peccatrice con lo scopo di
‘metterlo alla prova’ e di spingerlo a fare un passo falso”. Gesù però “sa cosa c’è
nel cuore di ogni uomo, vuole condannare il peccato, ma salvare il peccatore, e smascherare
l’ipocrisia”. “Gesù dunque è il Legislatore, è la Giustizia in persona”, da qui la
sua sentenza. “Gesù, - ha osservato ancora il Santo Padre - assolvendo la donna dal
suo peccato, la introduce in una nuova vita, orientata al bene. ‘Neanch’io ti condanno;
- le dice – va e d’ora in poi non peccare più”.
“Dio
desidera per noi soltanto il bene e la vita; Egli provvede alla salute della nostra
anima per mezzo dei suoi ministri, liberandoci dal male col Sacramento della Riconciliazione,
affinché nessuno vada perduto, ma tutti abbiano modo di convertirsi”.
Un’esortazione
particolare, il Papa ha rivolto quindi a tutti i pastori, perché in questo Anno sacerdotale,
sappiano imitare il santo Curato d’Ars nel ministero del Perdono sacramentale, affinché
i fedeli ne riscoprano il significato e la bellezza, e siano risanati dall’amore misericordioso
di Dio, il quale si spinge fino a dimenticare volontariamente il peccato, pur di perdonarci”.
“Cari
amici, impariamo dal Signore Gesù a non giudicare e a non condannare il prossimo.
Impariamo ad essere intransigenti con il peccato - a partire dal nostro! - e indulgenti
con le persone. Ci aiuti in questo la santa Madre di Dio che, esente da ogni colpa,
è mediatrice di grazia per ogni peccatore pentito”.
Dopo
la recita dell’Angelus, Benedetto XVI ha ricordato che la prossima domenica delle
Palme ricorrerà il 25.mo anniversario delle Giornate mondiali delle Gioventù, volute
da Giovanni Paolo II, cui la piazza ha rivolto un caloroso applauso.
(applausi)
Per
festeggiare l’evento, i giovani di Roma e del Lazio converranno giovedì a partire
dalle 19 in piazza San Pietro per festeggiare insieme. "Vi aspetto numerosi", ha detto
loro Benedetto XVI.