Giorno decisivo per la riforma sanitaria di Obama: in serata il voto della Camera
Giornata decisiva per la riforma sanitaria voluta dal presidente Barack Obama per
estendere l’assistenza a 32 milioni di cittadini americani attualmente sprovvisti
di assicurazione. Nel primo pomeriggio la Camera inizierà il dibattito sul testo,
e in serata sono previsti due voti separati, uno sul testo del Senato ed uno sul pacchetto
di emendamenti. Intanto, in mattinata, il capo del gruppo democratico alla Camera
ha annunciato alla Tv statunitense di aver raccolto “al momento” i 216 voti necessari
per far approvare la riforma. Il servizio di Marco Guerra:
L’America
vive queste ore con il fiato sospeso chiedendosi come voteranno i 18 deputati democratici
dati ancora per incerti dalla stampa statunitense. Tutto dipenderà anche dall’esito
delle estenuanti trattative che ieri si sono prolungate fino a notte inoltrata. Un
negoziato che ha visto l’impegno in prima persona del presidente Obama, che si è rivolto
agli esponenti del suo partito in un lungo discorso con cui ha cercato di toccare
le corde emotive più profonde. “Non vi chiedo di farlo per me, o per il partito democratico
– ha esortato l’inquilino della Casa bianca - ma per il popolo americano, per quelle
persone che non ce la fanno ed hanno bisogno d'aiuto”. Obama ha inoltre raccontato
storie drammatiche di persone che non hanno nessuna copertura medica. L’appassionato
intervento del presidente dovrà fare breccia fra quel drappello di cosiddetti democratici
conservatori, secondo i quali nel testo del Senato non viene garantito che i fondi
federali non siano usati per l'aborto. Nel tentativo di arrivare ad un compromesso
la speaker della camera Pelosi ha promesso un successivo decreto di Obama per ribadire
l'impegno dell'Amministrazione al divieto dell'utilizzo di fondi federali per le interruzioni
gravidanza. Ma il voto appare ancora in bilico anche per la pessima popolarità di
una riforma che secondo i sondaggi raccoglie l’ostilità di almeno il 60% della popolazione. Iraq La
Commissione elettorale irachena ha respinto la richiesta di procedere con il riconteggio
manuale dei voti delle elezioni legislative del 7 marzo, avanzata questa mattina dal
primo ministro uscente, Nouri al Maliki, dopo che con il 92% delle schede scrutinate
la sua formazione, l'Alleanza per lo Stato di Diritto di Maliki, risulta indietro
di circa 8000 voti rispetto al gruppo rivale laico Iraqiya dell'ex premier Yad Allawi.
La lista del candidato laico ha definito la richiesta di nuovo conteggio una “chiara
minaccia” alla Commissione elettorale.
Medio Oriente Il blocco imposto
da Israele alla Striscia di Gaza nel giugno 2006 è “inaccettabile”, accresce le sofferenze,
“indebolisce i moderati e incoraggia gli estremisti”. Così il segretario generale
dell'Onu, Ban Ki-Moon, in conferenza stampa nella striscia di Gaza, tappa odierna
della sua missione in Medioriente che lo ha portato a visitare anche il vicino campo
rifugiati di Jabalia. Intanto in Cisgiordania si registrano nuove violenze: un soldato
israeliano ha aperto il fuoco uccidendo due palestinesi che stavano avanzando nei
pressi del posto di blocco di Hawara. La visita di Ban in Israele e nei territori
palestinesi coincide con la missione dell'inviato speciale Usa, George Mitchell che
oggi è atteso a Gerusalemme per rilanciare i negoziati di pace, dopo le tensioni causate
dall’annuncio della costruzione di nuovi insediamenti ebraici.
Afghanistan Ennesima
giornata di violenza in Afghanistan, almeno 10 persone sono morte e 9 sono rimaste
ferite in un attacco suicida contro un convoglio dell'Esercito nel sud del Paese.
Altre 2 persone sono morte oggi in un attentato realizzato a Khost City. Intanto nell’area
di Marjah, ritornata sotto il controllo della Coalizione - dopo settimane di intensi
combattimenti contro i talebani - è partito un programma che mira a eliminare il traffico
di oppio, che alimenta gli insorti. I contadini saranno pagati per distruggere le
piantagioni e per riconvertirle in nuove culture.
Pakistan Violenza
senza soste anche in Pakistan. E' di almeno 3 morti e decine di feriti il bilancio
provvisorio dell'esplosione di una bicicletta imbottita di esplosivo nella città di
Qetta al confine dell'Afghanistan. L'obiettivo sembra che fosse un veicolo della Polizia.
Vittime anche tra le milizie talebane. Almeno 4 militanti sono stati uccisi nel corso
di un raid aereo compiuto dall’aviazione pakistana nel nordovest del Paese.
Thailandia In
Thailandia, almeno una persona è rimasta ferita a seguito di due esplosioni che hanno
colpito edifici governativi a nord-ovest di Bangkok. Gli attentati arrivano all’indomani
della grande manifestazione dei sostenitori dell'ex premier thailandese, Thaksin Shinawatra,
che sono scesi in piazza per obbligare il primo ministro Abhisit Vejjajiva a sciogliere
il Parlamento. Ieri i media thailandesi avevano riportato la notizia secondo cui il
capo dei manifestanti era d'accordo ad avviare lunedì delle trattative con dei membri
del governo. Ma poi è arrivata la smentita delle cosiddette ''camicie rosse'' che
si dicono disponibili a discutere solo solo con il primo ministro in persona.
Francia
regionali Urne aperte in Francia dalle ore 8 locali per il secondo turno delle
elezioni regionali. Secondo i sondaggi l’odierna consultazione dovrebbe cofermare
il ridimensionamento dell’Ump, partito di governo del presidente Sarkozy. Prevista
un forte astensione dell’elettorato.
Colombia, ucciso giornalista Un
giornalista colombiano che indagava sui contatti tra uomini politici e gli squadroni
della morte paramilitari è stato ucciso ieri mentre era seduto nella veranda della
sua casa a Monteria, nel nord del Paese. Clodomiro Castilla, 49 anni, era direttore
della rivista El Pulso e collaboratore di una radio locale. Secondo la polizia, a
ucciderlo è stato un sicario che gli ha sparato a bruciapelo. Castilla aveva già ricevuto
minacce di morte legate al suo lavoro.
Italia, regionali A poco più
da una settimana dalle elezioni regionali il Consiglio di Stato ha confermato l’esclusione
la lista del Pdl dalle schede della provincia di Roma. Sempre ieri il vicepresidente
della Regione, Esterino Montino, ha respinto la richiesta di rinviare le elezioni,
avanzata dalla lista Rete Liberal di Sgarbi, riammessa solo mercoledì scorso dal Tar.
Intanto è guerra dei numeri sulla manifestazione di ieri del Pdl. Gli organizzatori
parlano di un milione di partecipanti, che secondo la Questura sarebbero stati invece
solo 150 mila. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra) Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 80 E'
possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del
Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
sito www.radiovaticana.org/italiano.