2010-03-20 12:47:48

Il commento di padre Bruno Secondin al Vangelo della Domenica


In questa quinta Domenica del Tempo di Quaresima la liturgia ci presenta il passo del Vangelo in cui gli scribi e i farisei conducono a Gesù una donna sorpresa in adulterio, chiedendogli se debba essere lapidata come ordina la Legge. Gesù risponde:

«Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei».

Su questo brano evangelico, ascoltiamo il commento del carmelitano, padre Bruno Secondin, professore di Teologia spirituale alla Pontificia Università Gregoriana:RealAudioMP3

“Donne come questa”, dicono, con evidente disprezzo, scribi e farisei, buttando là davanti a Gesù quella donna, accusandola di infedeltà. Possiamo immaginare il ghigno della loro bocca, ma anche il gusto sadico di accusare e condannare. La custodia della legge di Dio – che è dono di misericordia e di fiducia – viene presa a pretesto per umiliare la donna e soprattutto per sfidare il Maestro.

 
Se Gesù fa finta di niente e la assolve, va contro la legge. Se invece si mostra rigido e la condanna, contraddice la sua pretesa di essere misericordioso. Un bel dilemma, e Gesù ne esce, prima lasciando sbollire gli animi con la sua calma; poi sfidandoli a riconoscere la propria fragilità, prima di condannare quella degli altri.

 
Perché tanta durezza nel voler punire? Gesù spezza il cerchio, offrendo il perdono che cambia la vita in profondità. Gesù non nega il peccato commesso, ma offre una chance di speranza. È il rifiuto di ogni giustizialismo fanatico. Solo la misericordia può riscattare dal male commesso, non la violenza.







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