2010-03-19 13:31:41

La storia della Basilica Ostiense nelle monete ritrovate presso la Tomba di San Paolo


Hanno segnato la storia della Basilica di San Paolo fuori le mura le monete offerte dai pellegrini attraverso i secoli, dall’epoca dell’impero di Roma presso il sepolcro dell’apostolo delle genti. Le monete sono circa quattro mila. Parecchie risalgono a periodi precedenti il suo martirio, la gran parte a tempi successivi, coniate nelle numerose zecche delle città italiane ma anche in quelle straniere dell’Europa occidentale e persino del Messico. Un tesoretto devozionale affiorato durante scavi, accumulato e custodito dai monaci benedettini dell’attigua abbazia, che è stato studiato per celebrare l’Anno Paolino da un illustre esperto, il professor Giancarlo Alteri, direttore del Dipartimento di Numismatica e conservatore del medagliere della Biblioteca Apostolica Vaticana, che svelerà poi in un prestigioso volume appena edito dalla libreria dello Stato, Istituto Poligrafico e zecca dello Stato italiano, la cui presentazione avverrà venerdì 26 marzo nella Basilica Ostiense. Attraverso alcune centinaia di monete selezionate, ma esplorando pure il patrimonio delle medaglie papali, quelle architettoniche legate alla vicenda della Basilica, in particolare al suo incendio del 1823 e alla sua ricostruzione e quelle murate nella sua Porta Santa a chiusura degli anni giubilari, ha ricomposto una storia affascinante e sorprendente, perché per molti aspetti del tutto o poco conosciuta. Per il cardinale Andrea di Montezemolo, arciprete emerito della Basilica, “un numero così grande di monete lasciate per devozione in un’area ben precisa da pellegrini di tutto il mondo e fin dagli anni immediatamente successivi al martirio di San Paolo, dovrebbe contribuire, insieme a tutte le altre prove anche recentissime, a ridurre al minimo se non proprio a cancellare ogni dubbio sulla presenza dei suoi resti mortali sotto l’altare papale”. Per l’abate di San Paolo fuori le mura, il benedettino padre Edmund Power, il volume “racconta quella stessa fede forte e piena di speranza che le monete raccontano in un linguaggio silenziosamente eloquente, che rimanda a mani e volti lontani e alla vita di chi, magari con grande sacrificio, le ha donate all’appassionato e appassionante apostolo di Cristo risorto”. (A cura di Graziano Motta)RealAudioMP3







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