2010-03-18 16:01:10

Incontro a Barcellona sulla cura pastorale dei figli degli immigrati


I figli degli immigrati. Quale pastorale? E’ stato questo l’interrogativo chiave al centro del 21.mo incontro annuale di "Pastorale dei migranti nelle grandi città d'Europa", tenutosi nei giorni scorsi a Barcellona. Hanno partecipato responsabili e operatori pastorali ed esponenti delle Commissioni nazionali della pastorale dei migranti di Francia, Spagna e Svizzera. Durante il convegno – rende noto la Fides – sono stati considerati i contesti delle diverse città, mettendo in luce la varietà delle situazioni in cui vivono i giovani a seconda della particolare storia d'immigrazione di ogni singolo Paese. Dall’incontro è emerso che l'inserimento scolastico e professionale risulta fondamentale per l'integrazione nella società e la possibilità per i ragazzi di sviluppare, in modo sereno ed equilibrato, la propria duplice appartenenza culturale e linguistica. L’impegno della Chiesa ha, quindi, anche un carattere sociale, educativo e politico, allo scopo di garantire pari opportunità a tutti i giovani e di contrastare il diffondersi della xenofobia. La pastorale specifica per i figli degli immigrati cattolici intende aiutarli a diventare cristiani adulti e a testimoniare la fede in una società sempre più contraddistinta dagli estremi di una secolarizzazione avanzata e di una varietà religiosa senza precedenti. Per coloro che nascono nel Paese d'immigrazione si pone la questione della partecipazione attiva all'interno della Chiesa locale, una partecipazione che non implichi la negazione delle loro radici religiose legate alla famiglia e, quindi, alla cultura di origine. Importante è ricordare che prima di essere "migranti" sono "giovani", cioè pienamente partecipi degli stili di vita e dei linguaggi giovanili diffusi oggi a livello globale. Tra le proposte emerse vi è quella di una maggiore convergenza tra pastorale familiare, giovanile e migratoria. (A.L.)







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