2010-03-18 15:57:56

Filippine: i vescovi chiedono la liberazione di 43 volontari da un mese nelle mani dell’esercito


Vescovi, leader religiosi e politici chiedono ad esercito e governo l’immediata liberazione di 43 operatori sanitari volontari detenuti dal 6 febbraio scorso a Morong (provincia di Rizal) con la falsa accusa di appoggiare i ribelli comunisti del New People Army (Npa). L’appello è stato diffuso in questi giorni sui media nazionali e firmato da oltre mille persone tra politici e leader  religiosi cattolici e protestanti. “L’ingiustizia non deve avere spazio nella società – afferma Edward Malecdan responsabile della chiesa episcopale filippina – soprattutto quando colpisce quelle persone che cercano di dare aiuto ai nostri fratelli bisognosi”.  I 43 volontari partecipavano a un corso di aggiornamento tenuto dalla Ong Council for health and development presso il Philippine General Hospital  nel villaggio di Morong a circa 100 chilometri dalla capitale. Durante la lezione oltre 300 militari hanno fatto irruzione nell’ospedale e li hanno arrestati. Secondo l’esercito, il gruppo di volontari era in possesso di esplosivi ed armi da fuoco utilizzate per appoggiare la guerriglia dei ribelli comunisti dell’Npa attivi nella zona. Dopo l’arresto, i volontari sono stati trasportati in un campo militare. Lo scorso 10 marzo – ricorda AsiaNews - la Corte d’appello ha respinto una petizione firmata dai famigliari degli arrestati e confermato la competenza del caso al tribunale della provincia di Rizal. I parenti hanno annunciato che faranno ricorso alla Corte suprema. (A.L.)







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