Scienziati a confronto nell’incontro organizzato dalla Pastorale universitaria di
Roma
“Nella ricerca scientifica la cosa fondamentale non è tanto trovare la verità assoluta,
ma cercarla, senza fermarsi, senza farsi ingannare da falsi risultati o soluzioni
a buon mercato. Questa per uno scienziato deve essere la Verità scientifica.” Così
il prof. Piergiorgio Picozza, docente di fisica nucleare e subnucleare all’ Università
di Tor Vergata di Roma, ha spiegato ai presenti il tema del convegno “Metodo e Verità
scientifica”, organizzato dall’Ufficio di Pastorale universitaria, svoltosi ieri nella
capitale all’Auditorium-Parco della Musica. “Ma anche se la teoria - ha continuato
il prof. Picozza - risultasse corretta, la ricerca sicuramente troverebbe nuovi
eventi che la teoria non prevede, perché in essa è racchiuso il mistero dell’esistenza
del cosmo e dell’uomo stesso”. Durante l’incontro, gli scienziati intervenuti, hanno
affrontato il problema dell’eticità della ricerca scientifica, cercando di capire
fin dove è lecito spingersi per aiutare l’uomo a vivere meglio. ”Lo sviluppo attuale
della scienza - ha spiegato il prof. Paolo Blasi dell’ Università di Firenze - ha
permesso di definire meglio i limiti di essa, cioè quale tipo di verità si può raggiungere.
Lo scienziato è tenuto al rispetto di un’etica interna alla sua attività ed è chiamato
a cimentarsi oggi anche con etiche nuove". Il prof. Giandomenico Boffi , della Libera
Università S. Pio V, ha sottolineato come le nuove tecnologie di cui dispone oggi
lo scienziato, possono offrire, se usate con criterio, una grande opportunità e aprire
nuove strade di conoscenza all’uomo. (A cura di Marina Tomarro)