Un'esperienza di gioia e fraternità: così il pastore Kruse e mons. Türk sulla visita
del Papa alla comunità luterana di Roma
Un’esperienza di gioia e fraternità: questo il commento di tutti subito dopo la visita
di Benedetto XVI, domenica pomeriggio, alla comunità luterana di Roma. Ecco, al microfono
di Luca Collodi, la riflessione del pastore luterano Jens-Martin Kruse:
R. – Con
gioia nel cuore abbiamo vissuto un’esperienza bellissima. Il Papa ha detto che abbiamo
moltissime cose in comune e dobbiamo creare la possibilità di celebrare insieme quello
che è possibile celebrare insieme. Ha parlato anche delle difficoltà, delle differenze:
ha detto che è nostro compito trovare nuove vie in comune. D.
– Lei che cosa ha detto al Papa? R. – Ho detto “grazie di tutto”.
E’ un segno che qui a Roma abbiamo un ecumenismo spirituale che funziona veramente
bene. Tutti conosciamo le differenze, ma insieme facciamo quello che è possibile fare. D.
– Nel cammino ecumenico, quale significato ha la Parola di Dio? R.
– La Parola di Dio è l’inizio e la fine di questo cammino. Questa Parola l’abbiamo
in comune, e questo l’ha detto anche il Papa: dobbiamo avere sempre lo sguardo rivolto
a Cristo. Questo è lo scopo del cammino dell’ecumenismo. Sull’evento
di domenica pomeriggio, questo il commento di mons. Matthias Türk, responsabile
del dialogo con i luterani per il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità
dei Cristiani, intervistato da Philippa Hitchen:
R. – E’ stato
veramente commovente perché è questo essere insieme, quell’unità nella preghiera di
cui abbiamo bisogno sulla via dell’unità dei cristiani: un rafforzamento per il cammino
ecumenico. D. – Nel cammino ecumenico persistono le difficoltà... R.
– Ci sono sempre ostacoli; ci sono anche problemi, su un cammino, ma non sono certo
ragioni per non continuare questo cammino! Sono ostacoli che dobbiamo superare perché
dobbiamo continuare sul nostro cammino con piena motivazione. E questo, nella celebrazione
della liturgia, è stata quasi una sorgente di nuova forza per questo cammino che a
volte è un po’ difficile … D. – Il Santo Padre, ad un certo
punto, ha lasciato il discorso ufficiale ed ha parlato a braccio, dal cuore, in risposta
alle parole del pastore Kruse … R. – Voleva dire a tutti i presenti
che Nostro Signore Gesù è il centro di tutto il nostro operare per l’ecumenismo, e
più vicini ci troviamo al Signore, più vicini siamo tra di noi. Questa è stata la
sua intenzione: approfondire questo concetto con parole libere, aperte, dopo l’omelia
del pastore luterano.(Montaggi a cura di Maria Brigini)