2010-03-16 16:10:58

Opposizione in piazza in Thailandia


Anche oggi in Thailandia decine di migliaia di manifestanti, tutti sostenitori dell’ex premier Shinawatra, sono scese in piazza a Bangkok per una nuova imponente manifestazione di protesta contro il governo del premier, Abhisit Vejjajiva. Tra le iniziative organizzate, i dimostranti hanno raccolto il loro sangue per poi versarlo davanti la sede del governo, nel tentativo di ottenere lo scioglimento del parlamento ed elezioni anticipate. Da Bangkok, il commento del giornalista Stefano Vecchia, intervistato da Giada Aquilino:RealAudioMP3  
R. – La donazione di sangue che è avvenuta questa mattina è servita per celebrare una sorta di rito propiziatorio all’interno del palazzo del governo. L’edificio è stato praticamente preso d’assedio da decine di migliaia di manifestanti. Una delegazione di leader è entrata, ha versato una parte del sangue raccolto - la previsione era di raccoglierne circa mille litri - e poi ha lasciato il palazzo. Ovviamente, tutto sotto il controllo di un imponente apparato di sicurezza sia di polizia, sia di militari, tutti non armati.
 
D. – Perché è così forte l’opposizione contro il premier Vejjajiva?
 
R. – Perché stanno venendo alla luce tutti i problemi di questo Paese: un Paese fortemente diviso, ineguale per molti aspetti, un Paese in cui una buona parte della popolazione – soprattutto quella rurale – ha poco per vivere e anche ben poche speranze di evolvere da questa situazione. I manifestanti sono guidati da una serie di leader e hanno come punto di riferimento Thaksin Shinawatra, l’ex premier ora in esilio: ora hanno deciso di dare una spallata finale al governo, occupando in qualche modo Bangkok.
 
D. – Eppure a Thaksin Shinawatra sono stati confiscati miliardi di dollari per episodi di corruzione. Perché l’ex premier ha così tanta presa tra la popolazione?
 
R. – Perché è l’unico, da molti anni, che abbia dato se non altro l’illusione alla popolazione di avere qualcuno che li ascoltasse. Tutti citano il programma dei "30 baht", ossia la possibilità di accedere all’ospedale, di avere le cure essenziali, a volte anche interventi chirurgici al prezzo di 30 baht, ossia circa 70 centesimi di euro: qualcosa che prima nessuno aveva mai fatto. 







All the contents on this site are copyrighted ©.