India: proseguono le violenze contro i cristiani. Oltre mille episodi in due anni
Non accennano a diminuire gli episodi di violenza diretti contro i cristiani in India:
l’ultimo è notizia di oggi, riferita dall’agenzia Fides: alcuni agenti di polizia
si sono recati nella cattedrale di Karwar, nel Karnataka, per diffidare il Vicario
generale dal diffondere pubblicazioni cristiane e immagini religiose, in quanto rappresenterebbero
“un’offesa per gli indù”. Ma è solo l’ultimo, in ordine cronologico, degli episodi
persecutori: l’8 marzo un pastore protestante a Mysore è stato interrotto e picchiato
durante un incontro di preghiera che stava conducendo; alla fine di febbraio a Karvar
alcuni indù hanno accusato i cristiani locali di operare “conversioni forzate” e li
hanno percossi abbandonandoli in mezzo alla strada. A denunciare queste violenze è
Joe Dias, laico cattolico responsabile del Catholic Secular Forum di Bangalore che
difende e promuove i diritti dei cristiani, appoggiato dall’arcivescovo di Mumbai,
cardinale Oswald Gracias. L’attivista racconta come tali avvenimenti siano all’ordine
del giorno e accadano nella totale indifferenza delle autorità e dell’opinione pubblica,
copertura garantita dal governo del Baratiya Janata Party, il partito nazionalista
indù al potere da due anni. “In questo periodo abbiamo documentato oltre mille episodi
anticristiani – spiega – peggio di quanto avvenuto in Orissa dove, almeno, c’è stata
una sollevazione popolare. Qui non c’è alcun impatto emotivo perché non ci sono denunce
ufficiali né servizi da parte dei mass media”. Il Catholic Secular Forum chiede un
intervento ufficiale della Conferenza episcopale indiana e un atto del governo centrale
dell’Unione per far dimettere il governo nazionalista del Karnataka. (R.B.)