Dialoghi di Quaresima nel Duomo di Milano: meditazione sull'Apocalisse di mons. Ravasi
Nell’ambito dei “Dialoghi di Quaresima” dell’arcidiocesi di Milano, l’arcivescovo
Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, ha tenuto ieri
sera nel Duomo del capoluogo lombardo una meditazione sul tema “Apocalisse: la fine
o la salvezza?”. Ce ne parla Fabio Brenna.
Il libro
forse più ermetico e difficile della Bibbia, l’Apocalisse: preludio della fine o visione
di salvezza? Mons. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio
Consiglio della Cultura, ha scelto alcune pagine dell’Apocalisse, proponendole all’interno
di un percorso di riscatto nella città. E’ la proposta di quest’anno per i "Dialoghi
di Quaresima" nel centro di Milano. E’ possibile allora cogliere una speranza anche
nei tempi dominati dall’Apocalisse? Così mons. Ravasi:
“E’ un libro,
da una parte, profondamente realistico, perché venti capitoli sono dedicati a rappresentare
l’oscuro della storia. Quindi, quel grembo tenebroso nel quale siamo inseriti. Dall’altra
parte, però, gli ultimi due capitoli, che sono tutti avvolti nella luce, sono proprio
la rappresentazione di una realtà a cui non crediamo più, cioè il progetto, la grande
visione, la speranza”.
La speranza, dunque, come impegno concreto in
una prospettiva pasquale. Ancora mons. Ravasi:
“La Pasqua di sua natura
è sicuramente uno sguardo rivolto verso l’alto, verso l’eterno, verso l’infinito,
perché è Cristo che lascia l’orizzonte terreno ed entra nel mistero. Quindi, per l’uomo
contemporaneo è anche il desiderio, lo sforzo di riuscire a guardare al di là della
sua pelle, a guardare la trascendenza, a guardare il mistero, a interrogarsi. Però,
dall’altra parte, non è un ectoplasma, non è una figura evanescente il Cristo Risorto,
è una presenza che continua ad essere, per altra via, nella storia. E per questo allora
la fedeltà anche ai passi da condurre durante l’esistenza terrena. La fedeltà, perciò:
costruire giorno dopo giorno un mondo diverso”.