2010-03-16 15:42:17

All'Emilia-Romagna il primato di aborti in Italia


“Le iniziative per scoraggiare il ricorso all’aborto sono fallite, sono state insufficienti o non ci sono state affatto”. E’ quanto scrive Giorgio Carbone, docente di bioetica alla Facoltà teologica dell’Emilia-Romagna sulle pagine di Bologna sette, l’inserto domenicale di Avvenire. Stato e regione hanno il compito di “rimuovere quelle cause che spingono una donna a chiedere di abortire”. Il maggior numero di interruzioni volontarie di gravidanza riguarda Bologna (2.877), seguita da Modena (1.843), Reggio Emilia (1.363), Parma (1.300) e Ravenna (1.062). Per Carbone i dati parlano chiaro: nel 2000 gli aborti volontari sono stati 11.071, numero addirittura inferiore a quello registrato otto anni dopo. “La nostra regione - aggiunge il docente- vanta il primato italiano del più alto tasso di abortività: su un campione di 10.000 donne, comprese tra i 15 e i 49 anni, 119 di esse hanno ricorso all’aborto nel 2007, mentre nel 2008 hanno fatto ricorso all’aborto 116 donne”. (A.L.)







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