2010-03-15 14:05:24

Una storia che guarda al futuro: a due anni dalla morte, il Movimento dei Focolari ha celebrato la sua fondatrice Chiara Lubich


Una storia cominciata con Chiara Lubich che ora guarda al futuro: è quella del Movimento dei Focolari che, a due anni dalla scomparsa della fondatrice, Chiara Lubich, il 14 marzo 2008, ha ricordato con molte iniziative in tutto il mondo la sua figura e il suo pensiero. A Roma, ieri pomeriggio, si è tenuto un Convegno al Campidoglio, dove 10 anni fa era stata conferita alla Lubich la cittadinanza onoraria romana. Il servizio di Adriana Masotti:RealAudioMP3

“Con oggi dunque, sono cittadina romana”.

 
Così, Chiara Lubich, 10 anni fa. “Vorrei che all’avvenimento odierno, aveva continuato, corrispondesse un impegno da parte nostra: dedicarci d’ora in poi a questa città, più e meglio potenziando in essa ciò che può offrire il nostro carisma: l’amore, l’unità fra tutti, dovunque”. Un’idea profetica quella della fraternità universale di Chiara che ieri al Campidoglio, interventi, testimonianze, documenti filmati hanno dimostrato possibile. Lo conferma nel suo saluto il cardinale Stanislaw Rilko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici: molte le letture che si fanno oggi del nostro mondo, di solito a tinte fosche, dice, ma ci sono anche altre realtà come questa. Perciò ricordiamo Chiara con enorme gratitudine. Tra i primi a parlare è l’Imam Izak el Pasha.

 
(Voce imam)

Racconta di quando, nel 1997, la Lubich, invitata dall’imam W.D. Mohammed parlò a circa 3000 musulmani afro-americani nella sua Moschea a New York. Un evento che, dice, ha abbattuto tante barriere e ha portato luce a tanti. “Quel giorno è stato stipulato un patto di unità che non morirà mai. Insieme riusciremo a costruire la pace su questa terra perché questa è la volontà di Dio”. In quella moschea c’era anche il rabbino di New York, Michael Schevach.

 
(Voce rabbino)

Parla della sua iniziale diffidenza e paura verso i musulmani e poi durante quell’incontro di una guarigione interiore: la scoperta dell’uguaglianza nella diversità. Si passa a Fontem nel Camerun, dove il movimento è presente dal 1966 chiamato a soccorrere un popolo a rischio di estinzione. Incredibile ora il suo sviluppo avvenuto grazie a relazioni sociali basate sul rispetto e sull’amore reciproco: bianchi cristiani e neri che in maggioranza praticano la religione tradizionale, si sentono fratelli. Altri interventi descrivono realizzazioni concrete sui fronti dell’economia, dell’educazione e dell’impegno sociale, ispirate ad una nuova cultura, la cultura del dare. Tutti possono fare qualcosa per costruire un mondo più fraterno e lo sguardo dei presenti si spinge avanti, sul futuro. Quella al Campidoglio non vuol essere una commemorazione, aveva detto Maria Voce, attuale presidente dei Focolari:

“Perché si commemora qualcuno che è passato, ma non è questo il caso. Noi vogliamo celebrare una vita, una vita che è cominciata con Chiara e che continua”.







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