Uzbekistan: pastore battista condannato a 10 anni di carcere
Il pastore battista Tohar Haydarov è stato condannato a 10 anni di carcere “per vendita
in grande quantità di sostanze narcotiche o psicotrope”. La sentenza è stata comminata
il 9 marzo dal tribunale di Guliston, in un processo a porte chiuse. I fedeli cristiani
denunciano all’agenzia Forum 18 che l’accusa è del tutto “fabbricata”, e si vuole
punirlo per la sua fede cristiana. Haydarov è stato convocato il 18 gennaio scorso
presso il commissariato di Guliston e interrogato per ore per convincerlo ad abiurare.
La polizia - riferisce l'agenzia AsiaNews - ha poi detto di avergli trovato in tasca
una scatola di fiammiferi contenente droga. I suoi fedeli dicono che egli “è un uomo
di coscienza pura e un cristiano onesto” e che l’accusa è falsa ed è una ritorsione
delle autorità perché il Consiglio delle Chiese battiste rifiuta di chiedere la registrazione
statale. Nel Paese sono frequenti le condanne al carcere o a elevate multe per chi
pratica la propria fede senza autorizzazione, perché tutta l’attività religiosa non
autorizzata è considerata reato, anche soltanto riunirsi in case private per pregare.
Tra febbraio e agosto 2009 sono state emanate condanne al carcere tra 5 e 15 giorni
a 21 Testimoni di Geova e a protestanti. E’ pure frequente che la polizia trascini
in commissariato chi trova a pregare per sottoporlo a interrogatori di ore. Il 9 settembre
2009 i Rappresentanti speciali delle Nazioni Unite hanno accusato Tashkent di avere
torturato due fratelli, Nigmat e Sobit Zufarov, in prigione per avere praticato la
loro fede, sottoposti a percosse, minacce, restrizione in isolamento. (R.P.)