Subiaco: al cardinale Ruini l'edizione 2010 del Premio San Benedetto
“Rendere testimonianza al vero Dio e al tempo stesso alla verità dell’uomo è il grande
compito che ci attende”. Lo ha ricordato il cardinale Camillo Ruini, presidente del
Comitato del progetto culturale della Cei, ricevendo ieri nell’abbazia benedettina
di Santa Scolastica, a Subiaco, l’edizione 2010 del Premio San Benedetto, promosso
dalla Fondazione sublacense “Vita e Famiglia”, presieduta da Luisa Santolini. “Per
adempiere a questo compito - ha detto il cardinale - non dobbiamo alleggerire lo spessore
dell’insegnamento cristiano su Dio e sull’uomo, appiattendolo sulle mode culturali
oggi diffuse e rendendolo così insignificante”. Al contrario, ha ricordato il porporato,
“siamo chiamati a proporre nel linguaggio proprio del Cristianesimo - che è inseparabilmente,
il linguaggio dell’amore del prossimo e della testimonianza al Dio vivente - tutta
la sostanza e la bellezza del Cristianesimo stesso”. “Esiste un profondo parallelismo
tra l’approccio a Dio e quello a noi stessi, in quanto soggetti liberi e intelligenti
- ha spiegato Ruini - e in entrambi i casi siamo sottoposti, nel nostro tempo, alla
pressione di un forte e pervasivo scientismo e naturalismo materialistico, che vorrebbero
dichiarare Dio inesistente, o quanto meno razionalmente non conoscibile, e ridurre
l’uomo a un oggetto della natura tra gli altri”. Un’apertura a Dio in collegamento
con il “fiorire dell’uomo” che, mai come oggi rende “chiaro che l’affermazione dell’uomo
come soggetto e l’affermazione di Dio insieme sussistono e insieme cadono”. All’inizio
della cerimonia di premiazione - riferisce l'agenzia Sir - è stata letta la motivazione
del premio al cardinale: “per aver guidato la Chiesa italiana per lunghi e difficili
anni con fede profonda, con intelligenza viva e con grande coraggio. Per essere stato
un baluardo a difesa della vita e della famiglia, vincendo sfide epocali sul solco
dei grandi Papi del nostro tempo. Per avere promosso e incoraggiato il ruolo dei cattolici
nella società, testimoniando che amare la vita e la famiglia è il presupposto di ogni
futuro e di ogni speranza per l’Italia e l’Europa”. (C.F.)