L’Onu difende la libertà religiosa e vuole tutelare i cittadini da abusi e violenze
Per promuovere la libertà di religione non basta autorizzare la pratica del culto,
ma è necessario proteggere i cittadini dagli abusi che possono subire in nome della
religione. Lo riferisce il relatore speciale dell’Onu, Asma Jahangir, nel suo intervento
al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, riunito in assemblea plenaria
a Ginevra. “Violenze intercomunitarie ricorrenti che dimostrano ancora una volta l’importanza
di tener conto di segnali precursori – riferisce la relatrice in un articolo dell’agenzia
Misna – e di risolvere le cause alla radice delle tensioni religiose, che facilmente
vengono manipolate dalla politica”, afferma la relatrice in riferimento ai recenti
fatti di Jos, in Nigeria. È necessaria maggiore attenzione ai segnali precursori,
come le leggi vigenti che discriminano apertamente i cittadini sulla base della propria
appartenenza religiosa, gli stereotipi contro alcuni gruppi, gli attacchi sferrati
contro luoghi di culto e impunità diffusa per gli autori di violazioni e crimini collegati
alla sfera della fede. “Increscioso il fatto che società con alti livelli di ricchezza
ed educazione abbiano apertamente espresso la loro avversione nei confronti di simboli
religiosi nei luoghi pubblici”, commenta Asma Jahangir riguardo le ultime polemiche
sui minareti tra Svizzera e Libia. Il relatore Onu ha bollato come “increscioso il
fatto che società con alti livelli di ricchezza ed educazione abbiano apertamente
espresso la loro avversione nei confronti di simboli religiosi nei luoghi pubblici”.
(C.F.)