La visita in Italia dell'alto rappresentante Onu per i diritti umani, Navi Pillay:
preoccupazione per le politiche adottate in materia di immigrazione
Si è conclusa ieri la visita, in Italia, dell’Alto commissario delle Nazioni Unite
per i Diritti Umani, la giurista sudafricana Navi Pillay. In mattinata, il discorso
davanti l’Aula del Senato. Poi la visita a due campi Rom e a un centro di identificazione
e di espulsione nella periferia di Roma. Infine, l’incontro con alcuni esponenti del
governo. Diverse le problematiche sollevate durante i colloqui, dalla situazione in
Italia delle minoranze agli immigrati, fino ai richiedenti asilo. I particolari nel
servizio di Roberta Rizzo:
Due giorni
di colloqui con gli esponenti del governo italiano, l’incontro con le associazioni
e la visita a due campi rom della Capitale. Un’agenda fittissima, quella dell’alto
commissario Onu per i diritti umani, Navy Pillay, in visita per la prima volta in
Italia. Il rappresentante delle Nazioni Unite non nasconde le sue preoccupazioni sulla
situazione dei diritti degli immigrati nel nostro Paese. Il riferimento diretto è
ad alcune disposizioni del “pacchetto sicurezza”, in particolare quelle che criminalizzano
l’immigrazione, rendendo l’ingresso e la permanenza in clandestinità un reato. Dallo
scorso febbraio, il Consiglio delle Nazioni Unite ha preso in esame il comportamento
dell’Italia in materia di immigrazione, arrivando ad ammonirla con ben 92 raccomandazioni.
Note che fanno riferimento anche alla discriminazione attuata nei confronti delle
comunità Rom. Ieri, Navi Pillay ha visitato due campi nomadi
della periferia romana sollevando diversi dubbi sulla politica attuata dal governo:
"I
found the visit… Ho trovato la visita agli insediamenti, in particolare
all’insediamento abusivo, un qualcosa che mi ha disturbato molto. Per un attimo ho
pensato di trovarmi non nel Paese che ha la storia più ricca, forse, di molti altri.
Sembra esserci la tendenza ad affrontare la questione rom soprattutto come una questione
di sicurezza, piuttosto che come una questione di integrazione sociale".
Un’altra
fonte di preoccupazione per le Nazioni Unite resta la questione dei respingimento
in mare degli immigrati. Per l’alto commissario si tratta di una “violazione dei diritti
umani” perché i richiedenti asilo “devono poter essere ascoltati”, mentre la procedura
di respingimento attuata in Italia lo impedirebbe. L’alto commissario
esorta infine l’Italia a ratificare la Convenzione internazionale sulla protezione
dei diritti di tutti i lavoratori emigranti e delle loro famiglie. Ma è proprio di
ieri la decisione della Corte di cassazione circa l’espulsione dei clandestini anche
se genitori di minori che frequentano la scuola. “Una sentenza - secondo l’alto commissario
Onu per i diritti umani - che desta grande e seria preoccupazione”.