2010-03-11 15:22:00

Viaggio in Asia: intervista con Maria Voce, presidente dei Focolari


Notizie di conflitti a sfondo religioso giungono spesso, in questo periodo, anche dal continente asiatico. Ben diverso il volto di quei Paesi secondo l’esperienza vissuta da Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, o "Opera di Maria", da poco rientrata da un viaggio in Asia con tappe in Corea, Giappone, Filippine, Thailandia e Pakistan. Di particolare rilievo la dimensione interreligiosa di molti degli incontri in programma come quello con 3000 buddisti laici a Tokyo o con numerosi monaci buddisti in Thailandia. Ma anche con musulmani e indù che in qualche modo condividono lo spirito d’unità che anima il Movimento. Ma ascoltiamo le impressioni di Maria Voce nell’intervista di Adriana Masotti:RealAudioMP3

R. – E' stato molto forte conoscere un po’ di più questa grande cultura dell’Asia, queste grandi tradizioni asiatiche, così ricche di grandi valori. Valori che nel nostro mondo, segnato dall’individualismo e dall’efficientismo, sono considerati forse un po’ fuori moda. Valori come il rispetto per l’anzianità, l’ubbidienza, la laboriosità, la pazienza, la capacità di sopportare situazioni dolorose e gravi: tutti valori che in quel contesto risultano essere perle preziosissime, valori straordinari. In questo senso sentiamo che l’Asia è un dono, perché abbiamo bisogno di questi valori. Allo stesso tempo, di fronte a tutto questo, mi dicevo: “Se noi non portiamo un valore più grande, cosa veniamo a fare?”. E mi risultava enorme il valore della carità, il valore dell’amore cristiano. E questo perché è l’unico super-valore che non schiaccia gli altri valori, anzi li valorizza e quindi è quel valore che tutti possono accogliere senza sentirsi schiacciati.

 
D. – Molti momenti del suo viaggio in Asia sono stati dedicati al dialogo tra le religioni. Dialogo avviato già da tempo da Chiara Lubich…

 
R. – Chiara andò in Giappone e in Thailandia sempre invitata da personaggi delle grandi religioni per il dialogo interreligioso. Chiara ha aperto in quei Paesi i focolari perché potessero mantenere questi rapporti. Questo mio viaggio era motivato invece dal desiderio di andare a trovare l’Opera in quelle zone. Ma in tutte le comunità, c’era qualcuno delle altre religioni che testimoniava il fascino del messaggio di amore e di vita che Chiara aveva portato e che loro sentivano di poter fare proprio. Era veramente essere insieme a testimoniare che, con la via dell’amore, l’unità è possibile.







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