Vescovi e religiosi olandesi: inchiesta ampia e indipendente sui casi di presunti
abusi su minori
Un'inchiesta "esterna, ampia e indipendente" con l'obiettivo di fare piena luce su
possibili abusi compiuti su minori all'interno dei collegi religiosi nei Paesi Bassi
da persone con responsabilità nella Chiesa. A chiederla - come riferisce l'Osservatore
Romano - sono la Conferenza dei religiosi olandesi, che riunisce i superiori maggiori
di tutti gli ordini monastici e degli istituti religiosi, e la Conferenza episcopale
olandese che martedì scorso s'è riunita a Zeist, nei pressi di Utrecht. "L'inchiesta
sarà avviata il primo possibile", ha assicurato Will van de Ven, portavoce della Conferenza
degli istituti religiosi. Per i presuli quello degli abusi è una "scoperta dolorosa"
e un "peccato" tanto più grave perché compiuto da sacerdoti e da religiosi che avevano
come compito quello di educare i giovani. "Ogni forma di abuso sessuale deve essere
condannato con forza, in quanto è in contrasto con il Vangelo e con la dignità della
persona", si legge in un comunicato congiunto nel quale si constata di "dover confessare
che nell'ultima metà del secolo scorso è venuta a mancare la cura attenta di bambini
e giovani da parte di un certo numero di sacerdoti e di religiosi". I racconti degli
abusi sessuali venuti alla luce negli ultimi giorni e amplificati dai mezzi di comunicazione
sociale hanno "profondamente colpito" i vescovi olandesi, come anche i responsabili
della conferenza dei religiosi, i quali esprimono "compassione vera e rispetto, soprattutto
verso i più piccoli in mezzo a noi". Finora i casi accertati nei Paesi Bassi sono
tre e risalgono al periodo tra il 1950 e il 1970. Ma dopo le prime denunce di abusi
sessuali avvenuti in un istituto salesiano di 's-Heerenberg, i media olandesi hanno
segnalato centinaia di nuovi casi di violenze. Circa duecento sono le denunce giunte
finora all'organizzazione cattolica "Hulp en Recht" che si occupa d'aiutare le vittime
degli abusi. Il portavoce dell'organizzazione, Jan Waaijer, ha detto d'essere rimasto
sconvolto dalla quantità di denunce arrivate dalla fine di febbraio, quando i quotidiani
hanno cominciato a riportare le prime notizie degli abusi. "A coloro che sono stati
vittime di abusi nei collegi religiosi" i vescovi olandesi chiedono pubblicamente
scusa, mettendo anche in rilievo "il grande bisogno delle vittime di essere ascoltate
e di trovare così riconoscimento" di quanto accaduto. "Questa - viene sottolineato
nel comunicato - è la prima responsabilità delle singole diocesi, degli ordini e delle
congregazioni religiose. È perciò auspicabile che le vittime si mettano in contatto
velocemente con i responsabili dei rispettivi ordini, congregazioni e diocesi". La
linea della massima trasparenza e della collaborazione con le istituzioni viene seguita
dalla Chiesa anche in Austria, dove negli ultimi giorni la stampa locale ha riportato
i casi di presunti abusi sessuali che si sarebbero verificati in due istituti religiosi
negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso. (S.C.)