Prende forma l’Ucraina del neopresidente Viktor Yanukovic. Oggi il Parlamento di Kiev
ha approvato il nuovo governo. Ci riferisce Giancarlo La Vella:
Il nuovo
esecutivo ucraino sarà guidato da Mikola Azarov, filorusso e fedelissimo del neo presidente
Viktor Yanukovic, ed è appoggiato da una coalizione costituita dal Partito delle Regioni
del presidente Yanukovic, dal Partito comunista e dal blocco Litvyn, formato dai partiti
dell'ex premier, Yulia Tymoshenko, e dell'ex presidente, Viktor Yushchenko. Gli avversari
della recente campagna elettorale si trovano, dunque, riuniti per disegnare il futuro
del Paese. Sapranno andare d’accordo e mettere da parte i contrasti di ieri? Lo abbiamo
chiesto a Fulvio Scaglione, vicedirettore di "Famiglia Cristiana",
esperto dell’area ex sovietica: “L’esperienza del recente passato ci porterebbe
istintivamente a dire 'no', perché questi leader che, peraltro, non per la prima volta
si ritrovano più o meno intorno allo stesso tavolo non hanno praticamente fatto altro
che litigare negli ultimi anni. Io credo che però, litigi a parte, incapacità decisionale
a parte, abbiano dato una precisa lezione un po’ a tutti. L’Ucraina per le sue caratteristiche
economiche e geografiche, per il fatto, cioè, di avere la Russia come primo partner
sia nelle importazioni sia nelle esportazioni, per il fatto di avere un lunghissimo
- migliaia di chilometri - confine con la Russia, per il fatto di dipendere dal punto
di vista energetico praticamente al cento per cento dalla Russia, non può permettersi
una politica di ostilità alla Russia”. In un’Ucraina a metà tra legami
con la Russia e istanze europeiste quali potranno essere gli obiettivi del nuovo governo
in politica interna ed estera? Ce ne parla Paolo Quercia, esperto
di Relazioni Internazionali:
“Innanzitutto la priorità sarà costituita
dalla situazione economica. Il 2009 è stato un anno molto negativo con una caduta
del Pil di oltre il 15 per cento. Il Fondo monetario internazionale deve nuovamente
finanziare il debito pubblico ucraino. Per quanto riguarda i rapporti con l’estero
il pendolo ucraino sembra rispostarsi verso la Russia più che verso l’Unione Europea
in generale. L’importante modifica politica che si è verificata è che adesso sia il
presidente che il primo ministro appartengono entrambi al cosiddetto blocco filorusso.
Quindi il nuovo governo necessariamente si troverà a dover conciliare la ripresa economica
con una inclinazione politica più verso la Russia. Questo non porterà particolari
cambiamenti nei rapporti con l’Unione europea, ma sicuramente verso la Nato sì”.