Restaurati gli affreschi dell'Abbazia di Chiaravalle Milanese
Svelato il mistero sull’arte figurativa - fino ad oggi sconosciuta - di Stefano Fiorentino,
discepolo di Giotto. A farne luce è il restauro del ciclo di affreschi dedicato alla
Madonna, dipinti nell’Abbazia cistercense di Chiaravalle Milanese, che ne testimonia
la grandiosità espressiva. Un lavoro durato 7 anni, ultimato grazie al contributo
della banca Intesa San Paolo. Il servizio di Alessandra De Gaetano:
(musica)
“Il
più valido tra i discepoli di Giotto”: con queste parole Giorgio Vasari, nelle sue
Vite, descriveva lo stile di Stefano Fiorentino, di cui ha esaltato la “maniera dolcissima
e tanto unita”, evidente nell’attenzione alla rappresentazione della dolcezza dell’animo,
attraverso i volti e le sfumature di colore. Sandrina Bandera,
soprintendente per i beni storico artistici di Milano:
“L’intervento
di Stefano Chiaravalle è un intervento che ci apre nuovi orizzonti sulla continuazione
della scuola giottesca. Stefano fa capire come Giotto ha avuto anche un ruolo importante
per la continuità nella cultura gotica, che non conoscevamo molto. Stefano fu in qualche
modo, una delle personalità che riuscì a collegare il mondo toscano - che dal punto
di vista pittorico è più astratto e più geometrizzante - con la sensibilità realistica
tipica dell’Italia settentrionale”.
L’imponente restauro
coinvolge gli affreschi dello spazio interno della Torre Nonale dell’Abbazia di Chiaravalle,
di cui la scuola giottesca detiene la paternità. A Stefano Fiorentino è attribuito
il registro inferiore, che narra le “Storie della Vergine post Resurrectionem”, legate
alla morte e all’ascesa al cielo di Maria. Ancora Sandrina Bander:
“Sono
in qualche modo una esegesi della dimensione spirituale. Mi piace ricordare come questo
ciclo, con le 'Storie della Vergine post Resurrectionem', nel rappresentare il passaggio
dalla morte alla glorificazione, sembra percorrere il cammino di conversione del monaco,
che San Bernarndo illustra nei suoi sermoni della Vergine. Si passa dalla morte alla
solidarietà con Cristo, rappresentata attraverso l’esempio della solidarietà tra Maria
e Cristo, Cristo che incorona la Vergine quasi in un abbraccio”. (musica)