La sfida educativa al centro dell’intervento del presidente della Cei Bagnasco a Genova
Presentando ieri a Genova il volume: “La sfida educativa”, curato dal Comitato per
il progetto culturale della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Angelo Bagnasco,
presidente della Cei, ha parlato delle difficoltà del compito educativo nella società
contemporanea indicandone le cause in tre fattori: l’assolutizzazione della libertà
individuale; la sfiducia nella ragione e il consumismo. “Di fronte al compito educativo
- ha proseguito il porporato - troviamo uno smarrimento degli adulti, gente impaurita
e genitori che non sanno più se essere severi o blandi con i ragazzi”. “La libertà
– ha spiegato – non è un valore assoluto” ma se “diventa il dio dominante, un Moloch,
tutto, anche la vita, può essere bruciato in suo nome”. Il porporato – riporta il
Sir – ha anche ricordato la “sfiducia generalizzata della ragione” per cui “non esiste
una verità assoluta”. Sul tema del consumismo, ha spiegato che questo “non favorisce
la cultura del sacrificio e del dono ma una mentalità del piacere e della soddisfazione”.
Indicando poi alcuni aspetti necessari per una corretta educazione, l'arcivescovo
di Genova ha affermato che, nel rapporto tra educatore ed educando, servono “amorevolezza
ed affetto”; in secondo luogo “non dobbiamo avere il timore di annunciare verità alte
anche se queste non verranno capite subito o completamente”; infine, “l'educazione
deve essere esigente ma, se c'è amore e verità, si può anche essere esigenti”. Il
porporato ha poi parlato del compito educativo della Chiesa spiegando che “la Chiesa
non può non sentirsi interpellata, in forza della sua natura e della sua missione,
perché sa bene che in Gesù Cristo si manifesta il vero volto di Dio e dell'uomo” e
“laddove si annuncia Cristo l'uomo cresce”. In conclusione rispondendo a quanti affermano
che nelle parrocchie, in particolare a Genova e in Liguria, ci sono pochi giovani
il cardinale Bagnasco ha sottolineato che la denatalità ligure, insieme al Giappone,
è la più bassa del mondo e che, senza farne un vanto, le parrocchie sono tra “le poche
sedi che offrono un percorso educativo”.(B.C.)