2010-03-10 15:06:46

Israele annuncia la costruzione di 1600 abitazioni a Gerusalemme est. A rischio la ripresa dei negoziati


Le speranze di ripresa del dialogo israelo-palestinese si arenano sulla decisione del Ministero dell'interno ebraico di approvare la costruzione di 1600 nuove unità abitative a Gerusalemme est. Condanna di Stati Uniti e Onu, mentre si complica la missione diplomatica del vice-presidente americano Biden, che oggi è nei territori per incontrare le autorità palestinesi. Il servizio è di Marco Guerra:RealAudioMP3

L’annuncio della costruzione di 1600 nuovi appartamenti a Gerusalemme est, dato ieri dal ministro degli Interni israeliano, rischia di far saltare tutto il complesso lavoro di mediazione condotto dagli Stati Uniti per la ripresa indiretta dei negoziati di pace tra israeliani e palestinesi. Il controverso piano edilizio ha provocato un vero e proprio terremoto diplomatico, quando il vice presidente Usa, Joe Biden, aveva da poco abbandonato il tavolo con il premier israeliano Netanyahu, a cui aveva assicurato “il sostegno totale” alla sicurezza dello Stato Ebraico. Collera e irritazione sono state espresse dallo stesso Netanyahu e dal ministro della Difesa Barak. Ferma la condanna del presidente americano Obama e del segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, che ha ribadito l’illegalità degli insediamenti secondo le leggi internazionali. L’imbarazzato numero due della Casa Bianca, Joe Biden, oggi in visita in Cisgiordania, ha dovuto raccogliere tutto il disappunto del premier palestinese Fayyad, che ha definito il piano edilizio un siluro agli sforzi di pace. E una “risposta chiara” ad Israele è stata promessa anche dagli Stati arabi che si riuniranno questa sera al Cairo proprio per discutere sul via libera ai nuovi alloggi.
 
Nigeria
In Nigeria sono stati incriminati per omicidio 49 miliziani musulmani Fulani-haus arrestati per le violenze interetniche dei giorni scorsi, costate la vita a oltre 500 persone, in gran parte appartenenti al gruppo tribale di fede cristiana “Berom”. Intanto, le truppe governative hanno preso il controllo dei villaggi nei pressi della città settentrionale di Jos, ma i superstiti del massacro, che denunciano il ritardo dell’intervento, stanno comunque fuggendo dalla zona per il timore di nuovi attacchi.

Mali: liberazione cooperante spagnola
La cooperante spagnola Alicia Gamez, ostaggio di Al Qaida per il Maghreb, è stata liberata: lo ha annunciato la vicepremier spagnola Maria Teresa de la Vega. "E' sana e salva'', ha detto de la Vega, precisando che la donna "sta volando alla volta di Barcellona". Smentita invece la liberazione di Filomena Kabouree, moglie dell'italiano Sergio Cicala. Una fonte vicina alla presidenza del Burkina Faso ha fatto sapere che è ancora nelle mani di Al Qaeda, che l'aveva rapita insieme al marito il 17 dicembre scorso.
Togo
Tensione in Togo. La polizia ha disperso con la forza la manifestazione di ieri nella capitale Lomè indetta dall’opposizione contro la rielezione del presidente Gnessingbè. Per le strade della città c’erano almeno 400 persone, soprattutto giovani. Le forze dell’ordine hanno eseguito una decina di arresti.

Visita Ahmadinejad in Afghanistan
La Nato non può portare la pace in Afghanistan. "La soluzione nel Paese passa attraverso il controllo della situazione da parte del governo legittimo dell'Afghanistan". Lo afferma il presidente iraniano Ahmadinejad giunto questa mattina in una Kabul blindatissima, dove ha tenuto un incontro con il presidente afghano Karzai. Rispondendo al segretario alla Difesa Usa Gates, che aveva accusato Teheran di “doppio gioco”, Ahmadinejad ha poi detto che “gli stessi Usa hanno creato i terroristi e adesso li combattono”.

Grecia–Obama
Pieno sostegno politico alla Grecia e alle sue misure anticrisi, ma nessun aiuto finanziario. Questo il risultato dell’incontro di ieri alla Casa Bianca tra il presidente americano Barack Obama ed il premier greco Papandreu. Al centro del faccia a faccia anche una proposta di Atene per limitare l'uso dei derivati e le azioni degli speculatori, che sarà nell'agenda del prossimo meeting del G20.

Accordo Start 1
Sono ripresi ieri a Ginevra i negoziati di disarmo nucleare tra Stati Uniti e Russia per un nuovo Trattato Start sulla riduzione delle armi strategiche. L'obiettivo è quello di giungere ad un accordo che subentri all'intesa di disarmo Start 1 del 1991, in vigore fino al 5 dicembre scorso.

Myanmar
In Myanmar la leader dell’opposizione Aung San Suu Kyi non potrà partecipare alle prossime elezioni, le prime degli ultimi 20 anni nel Paese. La giunta militare al potere ha infatti approvato una legge che stabilisce che chiunque sconti una pena detentiva non può essere iscritto ad un partito. Dura la reazione del Dipartimento di Stato americano che ha definito “deplorevole” il provvedimento delle autorità birmane. Per dare attendibilità alle votazioni, è necessario che le autorità birmane - riferisce il portavoce Philip Crowley – intraprendano “un dialogo politico credibile con tutte le parti”.

Indonesia
Confermata l’uccisione dell'ideatore della strage di Bali del 2002 da parte del presidente indonesiano, Susilo Bambang Yudhoyono. Al parlamento di Canberra in Australia, dove si trovava in visita, Yudhoyono ha annunciato che la figura di spicco di Jemaah Islamiah, gruppo fondamentalista vicino ad Al Qaeda, è stato ucciso dalla polizia mentre fuggiva da un Internet Cafè, alla periferia di Giacarta. Negli attentati di Bali morirono 202 persone, tra cui 88 turisti australiani. Il premier australiano, per l’occasione, si è congratulato definendola un’azione efficace nella lotta al terrorismo.

Caos Liste
"Ai nostri delegati è stato impedito di presentare le liste con atteggiamenti e comportamenti ben precisi". Così il premier Silvio Berlusconi interviene sul “caos liste” nel Lazio che ha visto l’esclusione del Pdl da parte del tribunale, confermata in seguito anche dal Tar. “L'esclusione è stata una decisione priva di fondamento giuridico”, dichiara Berlusconi che ha inoltre escluso lo slittamento del voto e annunciato una manifestazione di piazza il 20 marzo a Roma. Sulla questione è atteso l’intervento del segretario del Pd, Bersani, che parlerà in conferenza stampa alle 15.30.

Ulster
Malgrado l'opposizione degli Unionisti, il Parlamento nordirlandese ha approvato l'accordo chiave per trasferire da Londra a Belfast i poteri in temi di sicurezza e giustizia. Il voto è giunto al termine di un aspro dibattito tra lo Sinn Fein e la formazione unionista. L'intesa, che consente inoltre all’Ulster di nominare il suo primo ministro della Giustizia, entrerà in vigore dal 12 aprile. Si tratta di uno dei maggiori passi in avanti nella pacificazione dopo gli Accordi del Venerdì Santo del 1998, che posero fine a trent’anni di violenze. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra e Carla Ferraro)
 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 69
 
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