Israele annuncia la costruzione di 1600 abitazioni a Gerusalemme est.
A rischio la ripresa dei negoziati
Le speranze di ripresa del dialogo israelo-palestinese si arenano sulla decisione
del Ministero dell'interno ebraico di approvare la costruzione di 1600 nuove unità
abitative a Gerusalemme est. Condanna di Stati Uniti e Onu, mentre si complica la
missione diplomatica del vice-presidente americano Biden, che oggi è nei territori
per incontrare le autorità palestinesi. Il servizio è di Marco Guerra:
L’annuncio
della costruzione di 1600 nuovi appartamenti a Gerusalemme est, dato ieri dal ministro
degli Interni israeliano, rischia di far saltare tutto il complesso lavoro di mediazione
condotto dagli Stati Uniti per la ripresa indiretta dei negoziati di pace tra israeliani
e palestinesi. Il controverso piano edilizio ha provocato un vero e proprio terremoto
diplomatico, quando il vice presidente Usa, Joe Biden, aveva da poco abbandonato il
tavolo con il premier israeliano Netanyahu, a cui aveva assicurato “il sostegno totale”
alla sicurezza dello Stato Ebraico. Collera e irritazione sono state espresse dallo
stesso Netanyahu e dal ministro della Difesa Barak. Ferma la condanna del presidente
americano Obama e del segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, che ha ribadito
l’illegalità degli insediamenti secondo le leggi internazionali. L’imbarazzato numero
due della Casa Bianca, Joe Biden, oggi in visita in Cisgiordania, ha dovuto raccogliere
tutto il disappunto del premier palestinese Fayyad, che ha definito il piano edilizio
un siluro agli sforzi di pace. E una “risposta chiara” ad Israele è stata promessa
anche dagli Stati arabi che si riuniranno questa sera al Cairo proprio per discutere
sul via libera ai nuovi alloggi. Nigeria In Nigeria sono
stati incriminati per omicidio 49 miliziani musulmani Fulani-haus arrestati per le
violenze interetniche dei giorni scorsi, costate la vita a oltre 500 persone, in gran
parte appartenenti al gruppo tribale di fede cristiana “Berom”. Intanto, le truppe
governative hanno preso il controllo dei villaggi nei pressi della città settentrionale
di Jos, ma i superstiti del massacro, che denunciano il ritardo dell’intervento, stanno
comunque fuggendo dalla zona per il timore di nuovi attacchi.
Mali: liberazione
cooperante spagnola La cooperante spagnola Alicia Gamez, ostaggio di Al Qaida
per il Maghreb, è stata liberata: lo ha annunciato la vicepremier spagnola Maria Teresa
de la Vega. "E' sana e salva'', ha detto de la Vega, precisando che la donna "sta
volando alla volta di Barcellona". Smentita invece la liberazione di Filomena Kabouree,
moglie dell'italiano Sergio Cicala. Una fonte vicina alla presidenza del Burkina Faso
ha fatto sapere che è ancora nelle mani di Al Qaeda, che l'aveva rapita insieme al
marito il 17 dicembre scorso. Togo Tensione in Togo. La polizia ha disperso
con la forza la manifestazione di ieri nella capitale Lomè indetta dall’opposizione
contro la rielezione del presidente Gnessingbè. Per le strade della città c’erano
almeno 400 persone, soprattutto giovani. Le forze dell’ordine hanno eseguito una decina
di arresti.
Visita Ahmadinejad in Afghanistan La Nato non
può portare la pace in Afghanistan. "La soluzione nel Paese passa attraverso il
controllo della situazione da parte del governo legittimo dell'Afghanistan". Lo afferma
il presidente iraniano Ahmadinejad giunto questa mattina in una Kabul blindatissima,
dove ha tenuto un incontro con il presidente afghano Karzai. Rispondendo al segretario
alla Difesa Usa Gates, che aveva accusato Teheran di “doppio gioco”, Ahmadinejad ha
poi detto che “gli stessi Usa hanno creato i terroristi e adesso li combattono”.
Grecia–Obama Pieno
sostegno politico alla Grecia e alle sue misure anticrisi, ma nessun aiuto finanziario.
Questo il risultato dell’incontro di ieri alla Casa Bianca tra il presidente americano
Barack Obama ed il premier greco Papandreu. Al centro del faccia a faccia anche una
proposta di Atene per limitare l'uso dei derivati e le azioni degli speculatori, che
sarà nell'agenda del prossimo meeting del G20.
Accordo Start 1 Sono
ripresi ieri a Ginevra i negoziati di disarmo nucleare tra Stati Uniti e Russia per
un nuovo Trattato Start sulla riduzione delle armi strategiche. L'obiettivo è quello
di giungere ad un accordo che subentri all'intesa di disarmo Start 1 del 1991, in
vigore fino al 5 dicembre scorso.
Myanmar In Myanmar la leader dell’opposizione
Aung San Suu Kyi non potrà partecipare alle prossime elezioni, le prime degli ultimi
20 anni nel Paese. La giunta militare al potere ha infatti approvato una legge che
stabilisce che chiunque sconti una pena detentiva non può essere iscritto ad un partito.
Dura la reazione del Dipartimento di Stato americano che ha definito “deplorevole”
il provvedimento delle autorità birmane. Per dare attendibilità alle votazioni, è
necessario che le autorità birmane - riferisce il portavoce Philip Crowley – intraprendano
“un dialogo politico credibile con tutte le parti”.
Indonesia Confermata
l’uccisione dell'ideatore della strage di Bali del 2002 da parte del presidente indonesiano,
Susilo Bambang Yudhoyono. Al parlamento di Canberra in Australia, dove si trovava
in visita, Yudhoyono ha annunciato che la figura di spicco di Jemaah Islamiah, gruppo
fondamentalista vicino ad Al Qaeda, è stato ucciso dalla polizia mentre fuggiva da
un Internet Cafè, alla periferia di Giacarta. Negli attentati di Bali morirono 202
persone, tra cui 88 turisti australiani. Il premier australiano, per l’occasione,
si è congratulato definendola un’azione efficace nella lotta al terrorismo.
Caos
Liste "Ai nostri delegati è stato impedito di presentare le liste con atteggiamenti
e comportamenti ben precisi". Così il premier Silvio Berlusconi interviene sul “caos
liste” nel Lazio che ha visto l’esclusione del Pdl da parte del tribunale, confermata
in seguito anche dal Tar. “L'esclusione è stata una decisione priva di fondamento
giuridico”, dichiara Berlusconi che ha inoltre escluso lo slittamento del voto e annunciato
una manifestazione di piazza il 20 marzo a Roma. Sulla questione è atteso l’intervento
del segretario del Pd, Bersani, che parlerà in conferenza stampa alle 15.30.
Ulster Malgrado
l'opposizione degli Unionisti, il Parlamento nordirlandese ha approvato l'accordo
chiave per trasferire da Londra a Belfast i poteri in temi di sicurezza e giustizia.
Il voto è giunto al termine di un aspro dibattito tra lo Sinn Fein e la formazione
unionista. L'intesa, che consente inoltre all’Ulster di nominare il suo primo ministro
della Giustizia, entrerà in vigore dal 12 aprile. Si tratta di uno dei maggiori passi
in avanti nella pacificazione dopo gli Accordi del Venerdì Santo del 1998, che posero
fine a trent’anni di violenze. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra
e Carla Ferraro) Bollettino del Radiogiornale
della Radio Vaticana Anno LIV no. 69 E'
possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del
Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
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