2010-03-10 15:32:55

Incontro sulla libertà religiosa a Roma: interventi di mons. Toso e Navi Pillay


“La libertà religiosa a sessant’anni dalla Dichiarazione Universale”. E’ il tema affrontato stamane alla Pontificia Università Lateranense, nell’Atto accademico che ha visto gli interventi dell’Alto Commissario dell’Onu per i diritti umani, sig.ra Navi Pillay, e del segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, il vescovo Mario Toso. Il servizio di Roberta Gisotti: RealAudioMP3

 
“La vera realtà di questo diritto” nella post-modernità sembra imporre alla religione una dimensione relegata alla sfera del privato o inglobata nel più ampio contesto della cultura. Così il rettore dell’Ateneo Pontificio, mons. Rino Fisichella – assente per impegni negli Stati Uniti – nel suo indirizzo di saluto alla signora Pillay, avvocato e magistrato sudafricano, giunta stamane a Roma per una visita di due giorni fitta di incontri con autorità e istituzioni vaticane e italiane. “Tutti gli esseri umani hanno diritto a vivere liberi dal bisogno, liberi dalla paura, liberi di esprimere le loro opinioni e liberi di professare la loro fede”, ha premesso la Pillay, sottolineando l’interdipendenza tra libertà religiosa e gli altri diritti umani e libertà fondamentali. Limitazioni - ha chiarito - possono essere invocate solo alla scopo di assicurare il riconoscimento e rispetto dei diritti degli altri e per soddisfare le giuste esigenze della morale, dell’ordine pubblico e del benessere generale in società democratiche. A fronte di ciò il diritto alla libertà religiosa viene sovente leso, soprattutto ai danni di minoranze, anche da parte di autorità politiche e forze dell’ordine, a volte per contrastare l’incitamento all’odio razziale e religioso o per lottare contro il terrorismo. E questo sta creando dibattiti accesi in sede internazionale. Navi Pillay non nasconde la sua preoccupazione al microfono di Phlippa Hitchen:

"This is my concern, which is what I expressed today in my lecture, …
E’ vero, sono preoccupata, ed è quello che ho detto nel mio intervento. Per questo è importante parlare ai giovani: vogliamo diffondere il messaggio della tolleranza tra le religioni e delle libertà fondamentali. Sono molto preoccupata per il fatto che in tutto il mondo, e in particolare a causa delle misure antiterrorismo, questo fenomeno sta veramente sfuggendo di mano: l’incapacità di rispettare l’appartenenza religiosa degli altri e l’incapacità di consentire la pratica della libertà religiosa".

 
Ha denunciato mons. Mario Toso che il laicismo dominante e i preconcetti nei confronti delle religioni, abbiano posto in secondo piano il diritto alla libertà religiosa, ritenuto pefino “pericoloso, fonte di conflittualità sociali, di sottosviluppo”, lamentando pure una certa ignavia di fronte alla recrudescenza di persecuzioni di cristiani nel mondo:

"Mi pare giusto sottolineare questa afasia nei confronti della difesa dei diritti dei cristiani, che vengono discriminati. In realtà i diritti religiosi, sia dei cristiani, come di altri, che professano altre religioni sono diritti uguali, proprio perché le persone che ne sono i soggetti sono uguali nella loro dignità. E pertanto come ci si muove nella difesa, nella tutela dei diritti di alcuni gruppi, che vengono discriminati per la loro religione, così le istituzioni nazionali e internazionali e le comunità politiche e i mass media dovrebbero, diremmo, con imparzialità, difendere anche i diritti, condannare la conculcazione dei diritti dei cristiani, nelle varie parti del mondo".







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