2010-03-10 16:11:38

Appello dalla Giordania: “Più aiuto per i rifugiati iracheni cristiani”


Una lettera al nunzio in Iraq e Giordania, mons. Francis Assisi Chullikat, per ricordare le tristi condizioni di vita in cui versano i profughi e i rifugiati iracheni in Giordania. A scriverla, con un gruppo di intellettuali locali, è padre Raymond Moussalli, vicario patriarcale caldeo per la Giordania, che nel regno hascemita si occupa da tempo di rifugiati iracheni, in particolare, cristiani, che sono circa 15 mila. Padre Moussalli - riferisce il Sir - confida nell’Unione Europea: “Vogliamo sensibilizzare l’Ue e i suoi Paesi a tradizione cattolica, come Italia, Spagna, Francia, affinché facciano qualcosa per i cristiani iracheni, a cominciare dalla pressione sul Governo”. Oltre all’accoglienza, è fondamentale per padre Moussalli ripristinare nel Paese quelle condizioni necessarie a favorire il rientro dei profughi e dei rifugiati: “la comunità internazionale non può restare in silenzio davanti al massacro dei cristiani in Iraq”. In attesa di conoscere i risultati del voto del 7 marzo, continua l’opera di accoglienza della Chiesa caldea ai rifugiati iracheni che giungono ad Amman. “Gli unici aiuti che riceviamo – dichiara padre Moussalli - giungono dalle Caritas e dalle altre Chiese cristiane”. La Congregazione per le Chiese Orientali, nell’ambito della Colletta del Venerdì Santo, ha incitato i vescovi del mondo ad aiutare concretamente i cristiani in Medio Oriente. “Un’esortazione – ha concluso padre Moussalli – che ci incoraggia”. (R.R.)







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