Ricerca negli Usa mostra la tendenza ad attingere notizie da Internet
Nell’era digitale cresce il ruolo dell’informazione, sempre più presente nella vita
delle persone, soprattutto quella on line che negli Stati Uniti ha superato i giornali,
situandosi al terzo posto dopo Tv locali ed emittenti nazionali. L’informazione è
inoltre diventata un vero e proprio ambito di esperienza sociale per molti cittadini.
Sono i dati emersi da uno studio condotto dal Project for Excellence in Journalism
del Pew Research Center. I cittadini americani – rileva l’Istituto di ricerca – accedono
oggi alle notizie in formati e piattaforme multiple. La stragrande maggioranza (92%)
attinge per informarsi a Tv nazionali, emittenti locali, Internet, giornali locali,
radio e quotidiani nazionali. Il 46% utilizza da quattro a sei piattaforme diverse.
Solo il 7% usa un’unica piattaforma. In questo scenario l’avvento di Internet ha trasformato
il rapporto tra pubblico e informazione: sempre più persone condividono le notizie
con amici e conoscenti attraverso i social network o occasionali interlocutori sui
blog, e utilizzano questi strumenti come fonti di informazione primaria. E, una volta
trovate le notizie, ne sono coinvolti e ne vogliono parlare. La gente usa quindi i
social network e i blog per filtrare, valutare e reagire alle notizie, utilizzando
anche le email e altri strumenti per scambiare articoli e commenti. In particolare,
lo studio mostra che il 28% degli utenti di Internet hanno personalizzato le loro
home page in modo da includere fonti informative su temi che li interessano in modo
particolare. Il 37% degli utenti hanno contribuito alla creazione di notizie, le hanno
commentate o le hanno diffuse attraverso i social network. Fra coloro che s’informano
online, il 75% riceve le notizie via email oppure tramite post sui siti di social
networking e il 52% condivide i link alle notizie con altri utenti. Le relazioni degli
utenti con le notizie – annota lo studio - stanno diventando “mobili, personalizzate
e partecipative’’. Una ricerca che sollecita interrogativi per la stampa e per i giornalisti
in tutto il mondo su come continuare a servire il pubblico, promuovendo e tutelando
al meglio un bene collettivo quale è l’informazione. (A cura di Roberta Gisotti)