Dall'Aibi una mimosa virtuale per aiutare le ragazze Masai in Kenya
Trasformare la festa della donna in un sostegno concreto a favore di bambine e adolescenti
in Kenya. E’ l’invito che l’Associazione Amici dei bambini (Aibi) ha rivolto ieri
in occasione dell'8 marzo, chiedendo di inviare via mail una mimosa virtuale di 5,
10, 15, 25 o 50 euro a favore del sostentamento, dell’istruzione e formazione professionale
di dell’assistenza sanitaria di ragazze Masai. L’associazione Amici dei bambini -
riferisce l'agenzia Sir - è presente in quattro regioni del Kenya con il progetto
di cooperazione internazionale “Occhi di speranza”, che cura programmi di educazione,
animazione e socializzazione e di reinserimento sociale e professionale degli adolescenti
ospiti in istituto. “Occhi di speranza” sostiene inoltre i bambini orfani a causa
dell’Aids per favorire la loro reintegrazione nella comunità e impedirne la discriminazione.
Il progetto mira anche a sviluppare la cultura dell’accoglienza attraverso iniziative
di sensibilizzazione sul problema dell’abbandono minorile. In particolare il “Soila
Masai Girls Rescue Centre di Suswa Empash”, nella Rift Valley, fornisce assistenza
e supporto psicologico alle ragazze della tribù Masai che rischiano di essere sottoposte
a una mutilazione genitale tramite la pratica dell’infibulazione. Questo rituale comporta
seri rischi per la salute delle giovani ragazze che sono esposte al rischio di dissanguamento,
infezioni, esposizione al contagio da virus Hiv. Le bambine vengono accolte quando
gli operatori sociali percepiscono il pericolo che vengano assoggettate a questa pratica.
Restano nel centro fino ai 16-17 anni, quando ormai sono fuori pericolo. Qui ricevono
istruzione, vitto, alloggio, cure mediche e partecipano ad attività extra curricolari
per sviluppare le loro attitudini personali. (R.G.)