2010-03-08 15:49:24

Incontro in Turchia delle Chiese europee. La solidarietà per i terremotati


I cristiani in Europa sono chiamati ad affrontare la grande sfida delle migrazioni mantenendo un approccio equilibrato tra giustizia e carità. Lo ha detto questa mattina ad Istanbul il cardinale Péter Erdő, arcivescovo di Esztergom-Budapest e presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali europee aprendo l’incontro annuale del Comitato Congiunto Kek-Ccee dedicato tra l’altro anche al tema delle migrazioni. Un fenomeno – ha detto il cardinale “importante per tutti i Paesi europei” e “particolarmente carico di sfide per i cristiani e, oserei dire, anche per l’ecumenismo”. L’arcivescovo - riferisce l'agenzia Sir - ha quindi aggiunto: ”La giustizia e la carità sono le linee direttrici di tutto il comportamento sociale, soprattutto di quello dei cristiani. Deve essere riconosciuta ovunque la dignità personale di tutti, anche degli immigrati illegali. Ciò non significa l’abolizione di tutta la regolamentazione giuridica nell’ambito delle migrazioni. Deve essere tutelato allo stesso tempo anche l’ordine legale di tutti i Paesi”. “La legalità e la giustizia quindi da una parte, il riconoscimento doveroso e assoluto della dignità umana di tutti e la misericordia verso i più bisognosi dall’altra, formano un insieme organico”. “Le migrazioni, inoltre – ha proseguito il cardinale Erdő - fanno arrivare tra l’altro popolazioni cristiane di confessioni diverse”. Questa presenza – ha detto il presidente del Ccee – “deve essere per tutti noi un richiamo per approfondire il dialogo e cercare l’unità dei cristiani”. Uno sprone a vivere “un vero e sincero ecumenismo senza relativismo o proselitismo”. Significativa in questo senso è la possibilità di usare luoghi di culto offerta dai vescovi cattolici specie dell’Europa occidentale, ai migranti cristiani, specialmente ortodossi e cattolici di rito orientale. “La carità – ha commentato l’arcivescovo - deve avere sempre la precedenza nel dialogo ecumenico e potrà avere anche delle risposte nella stessa carità cristiana nei Paesi dove invece i cattolici si trovano in posizione di immigranti o di diaspora. Questa reciproca accoglienza tra fratelli cristiani è segno dell’amore di Dio e porta una grande speranza per tutti”. E’ la prima volta che il Ccee incontra il presidente neo eletto della Kek, il metropolita Emmanuel di Francia, del Patriarcato Ecumenico. “La salutiamo – ha detto il card. Erdő - nella Sua nuova funzione con sincera gioia e grande soddisfazione. Stia sicuro che i vescovi cattolici ed in particolare il Ccee, sono disponibili a continuare a fare quanto è di loro competenza per promuovere il bene di tutti e l’unità dei cristiani. Abbiamo, infatti una grande sfida comune: portare Dio nella vita dell’Europa”. Il Comitato congiunto ha espresso oggi la solidarietà e la preghiera di tutte le Chiese cristiane in Europa al governo della Turchia e alle persone che sono state colpite nella notte dal terremoto. (R.P.)







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