Incontro in Turchia delle Chiese europee. La solidarietà per i terremotati
I cristiani in Europa sono chiamati ad affrontare la grande sfida delle migrazioni
mantenendo un approccio equilibrato tra giustizia e carità. Lo ha detto questa mattina
ad Istanbul il cardinale Péter Erdő, arcivescovo di Esztergom-Budapest e presidente
del Consiglio delle Conferenze episcopali europee aprendo l’incontro annuale del Comitato
Congiunto Kek-Ccee dedicato tra l’altro anche al tema delle migrazioni. Un fenomeno
– ha detto il cardinale “importante per tutti i Paesi europei” e “particolarmente
carico di sfide per i cristiani e, oserei dire, anche per l’ecumenismo”. L’arcivescovo
- riferisce l'agenzia Sir - ha quindi aggiunto: ”La giustizia e la carità sono le
linee direttrici di tutto il comportamento sociale, soprattutto di quello dei cristiani.
Deve essere riconosciuta ovunque la dignità personale di tutti, anche degli immigrati
illegali. Ciò non significa l’abolizione di tutta la regolamentazione giuridica nell’ambito
delle migrazioni. Deve essere tutelato allo stesso tempo anche l’ordine legale di
tutti i Paesi”. “La legalità e la giustizia quindi da una parte, il riconoscimento
doveroso e assoluto della dignità umana di tutti e la misericordia verso i più bisognosi
dall’altra, formano un insieme organico”. “Le migrazioni, inoltre – ha proseguito
il cardinale Erdő - fanno arrivare tra l’altro popolazioni cristiane di confessioni
diverse”. Questa presenza – ha detto il presidente del Ccee – “deve essere per tutti
noi un richiamo per approfondire il dialogo e cercare l’unità dei cristiani”. Uno
sprone a vivere “un vero e sincero ecumenismo senza relativismo o proselitismo”. Significativa
in questo senso è la possibilità di usare luoghi di culto offerta dai vescovi cattolici
specie dell’Europa occidentale, ai migranti cristiani, specialmente ortodossi e cattolici
di rito orientale. “La carità – ha commentato l’arcivescovo - deve avere sempre la
precedenza nel dialogo ecumenico e potrà avere anche delle risposte nella stessa carità
cristiana nei Paesi dove invece i cattolici si trovano in posizione di immigranti
o di diaspora. Questa reciproca accoglienza tra fratelli cristiani è segno dell’amore
di Dio e porta una grande speranza per tutti”. E’ la prima volta che il Ccee incontra
il presidente neo eletto della Kek, il metropolita Emmanuel di Francia, del Patriarcato
Ecumenico. “La salutiamo – ha detto il card. Erdő - nella Sua nuova funzione con sincera
gioia e grande soddisfazione. Stia sicuro che i vescovi cattolici ed in particolare
il Ccee, sono disponibili a continuare a fare quanto è di loro competenza per promuovere
il bene di tutti e l’unità dei cristiani. Abbiamo, infatti una grande sfida comune:
portare Dio nella vita dell’Europa”. Il Comitato congiunto ha espresso oggi la solidarietà
e la preghiera di tutte le Chiese cristiane in Europa al governo della Turchia e alle
persone che sono state colpite nella notte dal terremoto. (R.P.)